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Centro Via di Porta Lavernale

Aventino, abuso edilizio su palazzo vincolato: dopo 7 anni parte la rimozione

Montata l'impalcatura per la rimozione della struttura. Presente alle operazioni la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, che gioisce: "Andremo avanti su questa strada"

Dal primo esposto alla Procura sono passati sette anni, ma alla fine i cittadini ce l'hanno fatta. L'abuso edilizio di via di Porta Lavernale all'Aventino verrà rimosso. Stavolta è vero, e a testimoniarlo ci sono le impalcature dei lavori e i rappresentanti del I Municipio a cantare vittoria.  

Parliamo di una sorta di timpano, aggiunto sul tetto dello stabile (vedi foto in basso a destra) al civico 26. Una struttura sopraelevata di circa 300 metri quadri, mai autorizzata e in una zona vincolata.

Oggi sono stati montati i ponteggi per la demolizione, alla presenza del minisindaco Sabrina Alfonsi, dell'assessore ai Lavori pubblici del Municipio, Tatiana Campioni, e del consigliere Pd, Sara Lilli. Ed è proprio il parlamentino di via della Greca il primo a esultare.

"Sono davvero contenta di vedere questi residenti così felici che combattono questa battaglia da 7 anni- ha commentato Alfonsi, rivendicando come punto centrale della campagna centrale, l'impegno contro gli abusi, "tutti, ma soprattutto edilizi". Quelli imbrigliati in eterno nella rete di cavilli amministrativi della nostra, lentissima, burocrazia. 


Abuso Aventino 1-2

CRONISTORIA DELL'ABUSO - Che infatti sul palazzo (vincolato) non potesse starci alcuna struttura architettonica aggiuntiva è apparso chiaro fin da subito. Chi ha proceduto all'abuso aveva presentato istanza di condono edilizio prima di procedere ai lavori, dichiarando di averli terminati entro i termini di legge (31 marzo 2003), ma da controlli effettuati dalla Regione Lazio già nel 2009 risultò il contrario.  

Ci sono voluti due anni (marzo 2011) prima che il Direttore dell’UCE (Ufficio Condono Edilizio), in risposta a specifica richiesta della Commissione di Controllo, Trasparenza e Garanzia del Campidoglio, comunicasse l'avvio della "procedura di definizione dell'istruttoria e del relativo procedimento”, altri due (dicembre 2013) perché l'assessorato all'Urbanistica predisponesse gli interventi per il ripristino delle opere in difformità, e ancora altrettanti per vedere le impalcature montate. Nel mezzo le proteste dei residenti, che con flash mob e pressioni continue agli organi competenti, non hanno mai mollato la loro piccola battaglia.  

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