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Via Giulia, ecco il progetto per il giardino "barocco". Manca solo l'ok della sindaca

La presidente del I municipio, Sabrina Alfonsi: "Faccio una richiesta alla sindaca perché il giardino venga intitolato a Francesco Garofalo, è l'ultimo regalo che ha lasciato alla città"

A ottant'anni dalla profonda ferita urbana lasciata dalle demolizioni fasciste del '39, oltre dodici anni dalla decisione dell'amministrazione comunale di destinare l'area a parcheggio interrato e nove anni dalla cantierizzazione dell'opera, la riqualificazione di via Giulia e dello spazio tra lungotevere Sangallo, vicolo delle Prigioni e il liceo Virgilio potrebbe diventare realtà. 

Risolte le problematiche della variante al progetto originario - dovute a ritrovamenti archeologici - ed esclusa l'ipotesi della realizzazione di un edificio 'contemporaneo' nell'area, il I Municipio di Roma ha presentato stamattina alla stampa un progetto per la realizzazione del giardino di via Giulia. Condiviso con i cittadini attraverso un percorso di partecipazione che si è concluso nell'ottobre 2014 ed eleaborato da un team di architetti internazionali, gli studi Diener & Diener Architekten, Garofalo-Miura Architetti e Vogt Landscheftsarcitekten, è stato già approvato definitivamente in conferenza di servizi nel maggio 2016. Manca solo l'ultimo passo: il via libera finale del Campidoglio che farebbe partire i lavori per la rinascita di via Giulia. La proposta è stata illustrata dalla presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, dal suo assessore ai Lavori pubblici, Tatiana Campioni, dal soprintendente speciale di Roma, Francesco Prosperetti e dai progettisti Diener, Miura e Vogt, che hanno presentato ai presenti il plastico del progetto.

Nel 2013, ha ricordato la presidente Alfonsi, "abbiamo ricevuto la delega dall'allora sindaco Marino per realizzare un progetto partecipato degno del luogo, e oggi concludiamo questo percorso e lo consegniamo simbolicamente alla cittadinanza con l'obiettivo di ricucire delle profonde ferite urbane. Faccio un appello accorato alla sindaca Raggi e alla Giunta capitolina, perchè hanno la possibilità di inaugurare un giardino in via Giulia, un non luogo fin dai tempi del fascismo: la pratica è bloccata im Campidoglio anche se i problemi sono tutti risolti. Credo che l'amministrazione capitolina debba fare i conti con questo problema, ci sono delle generazioni intere di ragazzi che non hanno mai visto quell'ingresso di via Giulia". Con questo progetto, ha spiegato la minisindaca, "chiudiamo due ferite, l'abbattimento dei palazzi e la copertura del parcheggio, un servizio importante per i cittadini ma che non può rimanere un cantiere. Inoltre siamo in debito morale con il liceo Virgilio a cui dobbiamo restituire un'area da riconsegnare riqualificata con un progetto esistente e anche questo è fermo: mi auguro che al più presto si possa prendere una decisione.
Vorremmo che questo meraviglioso plastico che vediamo oggi diventi realtà". 

Infine, ha concluso Alfonsi, "faccio una richiesta alla sindaca perché il giardino venga intitolato a Francesco Garofalo, è l'ultimo regalo che ha lasciato alla città e speriamo che venga realizzato al più presto e intitolato a lui". "Avremmo voluto presentare questo progetto insieme ai tempi e modi di realizzazione, ma da maggio 2016 quando c'è stata l'approvazione in conferenza di servizi tutto è rimasto fermo", ha commentato l'assessore Campioni. "Noi abbiamo comunque ritenuto giusto far conoscere alla cittadinanza questo progetto, e oggi pomeriggio alle 17.30 illustreremo ai romani la straordinaria opportunità che si sta perdendo, realizzata da professionisti di altissimo livello".

I DETTAGLI DEL PROGETTO - L'obiettivo del progetto è quello di arricchire via Giulia come il giardino di piazza Farnese. Il giardino in stile barocco si sovrappone e unisce alla struttura del parcheggio, seguendo una geometria tecnica ottimizzata per il flusso del traffico. Il giardino è aperto verso via Giulia e offrirà una vista panoramica oltre il Tevere e verso il Gianicolo, con sullo sfondo l'Orto botanico. L'ingresso su via Giulia riprende l'asse che divideva i due palazzi storici e mantiene una forte continuità con piazza della Moletta, mentre una lunga seduta in travertino rivolta verso la piazza accompagna il muro e una piccola finestra lascia intravedere il giardino.

L'atmosfera è stata pensata per offrire l'idea di un giardino 'antico' immerso in sensazioni di silenzio e tranquillità, con vecchi alberi, vigne e vasche di acqua piene di piante, i muri ricoperti di verde. Lo spazio verde si articola in tre parti: l'atrio, caratterizzato da una grande vasca d'acqua; il frutteto, con agrumi, olivi, fichi e gelsi; il giardino segreto, dove una mescolanza selvatica di alberi, rampicanti e siepi circonda le antiche rovine. All'ingresso solidi cancelli artigianali portano a una serie di percorsi verso i terrazzamenti, la fontana a muro, lo specchio d'acqua o il caffè. Il tutto circondato e irrobustito da faggi, platani e corbezzoli visibili anche dall'esterno.
 

(Fonte Agenzia Dire)

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