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Tavolini, a febbraio borchie in ghisa al posto delle strisce verdi

La segnaletica orizzontale, già bocciata dalla Soprintendenza, verrà sostituita già a febbraio da borchie in ghisa. L'installazione "è sotto la responsabilità degli esercenti"

A delimitare il perimetro permesso per l'occupazione di suolo pubblico in centro storico arriveranno le borchie in ghisa, che verranno installate e gestite direttamente dagli esercenti. 

Le strisce verdi, che alla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici non sono piaciute, verranno dunque sostituite molto presto, già a febbraio, secondo quanto stabilito dall'assessorato al Commercio di Marta Leonori. 

Subito dopo l'approvazione del bilancio capitolino, insieme a tutto il nuovo catalogo degli arresti consentiti per bar e ristoranti, allo studio in queste ore dal tavolo interistituzionale per il decoro, cui siedono il Comune con il dipartimento alle Attività produttive e la Sovrintendenza capitolina, il Municipio I e il ministero dei Beni e delle Attività culturali attraverso la direzione regionale del Lazio e le Soprintendenze archeologica e architettonica.

Oltre a ombrelloni, tavolini e sedie, il nuovo catalogo contiene anche la lista delle borchie autorizzate che servirà a "rendere stabili anche i provvedimenti che il I Municipio ha preso temporaneamente con le strisce verdi", spiega all'agenzia Dire l'assessore alla Roma produttiva, Marta Leonori. 

L'installazione e la gestione delle borchie, specifica l'assessore, "è sotto la responsabilità degli esercenti". Tutto il processo legato alla messa a punto del catalogo degli arredi autorizzati è stato fatto "d'accordo con le associazioni di categoria -conclude- e abbiamo previsto che le borchie siano messe e gestite da loro".

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