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Centro Borgo / Via della Conciliazione

Cartellone scempio a San Pietro, il Comune non può farci nulla: "Installazione del Vaticano"

Gigantesco e rosso fuoco, il colore della Fiat. A gridare allo scandalo per il maxi pannello in via della Conciliazione "che violenta la veduta di San Pietro", la senatrice M5S Paola Taverna. Indignazione sul web

Un maxi cartellone targato Fiat che invade "e violenta" piazza San Pietro e quella visuale mozzafiato da Ponte Sant'Angelo e Ponte Umberto I. 

"L'impossibile e l'assurdo è diventato possibile a Roma, dove da qualche giorno una enorme pubblicità "rosso fuoco" della Fiat campeggia all'inizio di via Conciliazione". Così la senatrice Paola Taverna dei Cinque Stelle grida allo scandalo sui social network, promettendo un'interrogazione urgente al Governo per rivedere le norme in termini di pubblicità e vincoli monumentali. 

Il gigantesco pannello infatti copre i lavori di restauro di un palazzo, ma forse lo si poteva fare con un tocco di sobrietà in più. "Nei palazzi in ristrutturazione - scrive Taverna - si devono realizzare teli con le sagome di monumenti storici, lasciarli bianchi o utilizzare almeno colori consoni. Chi ha permesso di violentare così il paesaggio di Roma?". 

Indignati neanche a dirlo gli utenti del web, che trovano la pubblicità una vera vergogna. Certo, qualcuno suggerisce che si tratta semplicemente della copertura di un cantiere e in quanto tale temporanea. Ma non manca chi risponde a tono: "In un paese normale sui pannelli di copertura si mettono immagini del progetto finito con il marchio dell'azienda". 

"Intanto - conclude il post Taverna - se Marchionne ama Roma e l'Italia rimuova immediatamente questo scempio. Se non lo farà lui provveda il Ministero o il Comune con le autorità preposte".

Dal I Municipio commenta il consigliere Stefano Marin (Lista Civica Marino). "Mi hanno contattato in tantissimi su Facebook per segnalarmelo. Credo proprio che specie nell'ottica di garantire il decoro della città in vista del Giubileo non si possa pensare di rilasciare concessione a pubblicità dal simile impatto. Scriverò immediatamente al Gabinetto del Sindaco per chiedere la rimozione". 

Nel pomeriggio la nota del Campidoglio. "La sua installazione è stata disposta dallo Stato Città del Vaticano, in regime di extraterritorialità, poiché l’edificio appartiene al Vaticano. Il regolamento sulla pubblicità adottato da Roma Capitale (che avrebbe previsto un formato più ridotto) non è dunque applicabile. Infine, eventuali rapporti istituzionali, finalizzati a valutare l’impatto della cartellonistica in queste fattispecie, possono essere tenuti soltanto dagli organi di governo, poiché si tratta di rapporti tra Stati, in questo caso regolati dai Patti Lateranensi".

Il cartellone scempio a San Pietro - Foto Paola Taverna (Facebook)

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