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Tor Sapienza Collatino / Via Guglielmo Sansoni

Cinese morta a Tor Sapienza, il quartiere chiama Raggi: "Vogliamo sicurezza"

Comitati riuniti in piazza De Cupis a poche ore dal ritrovamento del cadavere di della 20enne Zhan Dao. "Basta a degrado, criminalità, strade al buio per giorni, campi rom. Al posto suo poteva esserci uno di noi"

Sparita da via Patini il 5 dicembre e trovata morta il 9 in via Sansoni, senza vita, vicino ai binari. Un treno l'ha travolta mentre rincorreva dei ladri che le avevano rubato la borsa. Questa la prima ricostruzione di quanto accaduto a Zhang Yao, un racconto ancora sommario ma sufficiente a risvegliare il quartiere "terra di nessuno". Comitati e singoli cittadini si sono riuniti questo pomeriggio in piazza de Cupis, sulla rotonda davanti alla scuola, con cartelli che ancora una volta chiedono "sicurezza", "legalità". E poi "basta al degrado", "Roma libera e sicura". Un sit in spontaneo nato subito dopo la notizia della 20enne deceduta. "Abbiamo paura per i nostri figli, per i nostri nipoti" commenta Nuccia d'Alessandro, vicepresidente del comitato Morandi-Cremona. "Siamo solidali con questa zona di Tor Sapienza, perché ormai il quartiere è invivibile ovunque".

"Poteva essere nostra figlia, vogliamo giustizia per questa ragazza. E' possibile che ci si debba svegliare solo quando ci sono i morti?". In piazza lo ripetono tutti. C'è rabbia. La cronaca nera riaccende i riflettori sul quadrante, ma qui la lotta per la sopravvivenza è quotidiana. "Possibile che serve sempre il morto? Qui c'è il coprifuoco, abbiamo paura, non c'è niente di sicuro, dai mezzi pubblici alle strade al buio. Non siamo tranquilli nemmeno nelle nostre case". Antonia, 80 anni, abita a Tor Sapienza dalla nascita. "Vivo qui da sempre e posso testimoniare di avere assistito a un peggioramento terribile negli ultimi anni. Eravamo la borgata più ricca dell'agro romano"

A farle eco l'amica Maria Teresa, 78 anni, residente in via Michetti. "La situazione qui è veramente degenerata". Regge in mano un cartello con scritto "Basta clandestini". Non è la sola. Di slogan contro "lo straniero" ce ne sono diversi. "Gli zingari" sembrano quasi il nemico comune. "Stop invasione" è scritto nero su bianco sopra un piccolo striscione. A onor del vero niente si sa ancora sull'identità del rapinatore o dei rapinatori. Ai presenti lo facciamo notare. "Ma lei lo sa che esattamente un mese fa un'altra ragazza è stata rapinata fuori dall'ufficio immigrazione di via Patini?" risponde Giuseppe. "La certezza non ce l'abbiamo, ma è normale che si traggono delle conclusioni". 

Qualcuno vacilla e ammette: "Ma infatti non è questione di provenienza e di colore della pelle, è questione che qui ce ne sono troppe di persone che non fanno niente, scaricate qui nel nostro quartiere dove già i residenti stanno male". La mappa la conoscono tutti. C'è il campo rom di via Salviati, il centro rifugiati di via Collatina, il palazzo occupato di via Raffaele Costi, le discariche di via Tiratelli. Centrali di traffico illegale di rifiuti, zone franche dove le istituzioni non mettono piede, enclavi di povertà e isolamento pronte a trasformarsi in focolai di lotte intestine. Sono le guerre tra poveri che atteschiscono sul nulla. Le stesse che hanno colpite San Basilio, qui i residenti hanno cacciato una famiglia di marocchini regolarmente assegnataria di una casa popolare. In piazza De Cupis c'è chi li difende: "Non era colpa loro". E chi comunque insiste con il mantra: "Prima gli italiani"

Nel mirino del sit in c'è lo "straniero", la sicurezza che non c'è, e l'assenza della sindaca di Roma. "Virginia Raggi che fine hai fatto?" ripetono i cittadini, elettori Cinque Stelle e non. Oggi l'ira è trasversale. "Devi venire qui non solo in campagna elettorale. Sei venuta a rubare i voti e poi sei sparita". Qualcuno la difende: "Che c'entra Raggi mo'? E' così da Rutelli, sindaci rossi, sindaci neri, non è mai cambiato niente. Stiamo messi così da anni". Specie chi sei mesi fa l'ha scelta per governare la città, vuole aspettare a pronunciarsi. "Ho votato Virginia Raggi e infatti non voglio politicizzare questa manifestazione. Sto aspettando che faccia qualcosa, diamole tempo". 

Anche il municipio, a Cinque Stelle, è nel mirino degli attacchi. "Qui non si è mai visto nessuno" ripetono i manifestanti. In piazza però ci sono due consiglieri del Movimento, Umberto Placci e Christian Belluzzo. "Siamo senza parole per quanto accaduto alla ragazza cinese. Una 20enne non può e non deve morire così". Sulle condizioni del quartiere? L'occasione è buona per l'annuncio: "Il 12 dicembre partiremo con la rimozione del new jersey al campo Salviati e la bonifica dell'area esterna".

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