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Tor Sapienza Collatino / Via Salviati

Via Salviati, contro Forza Nuova assemblea di attivisti e famiglie del campo rom: "Basta esclusione"

Da una parte il presidio dei neofascisti contro i roghi tossici, dall'altra l'assemblea solidale all'ingresso del campo

Da una parte l’assemblea solidale e antifascista all’ingresso del campo rom di via Salviati. Dall’altra il presidio di Forza Nuova, sul marciapiede lungo la via Collatina nel tratto di fronte a via Giorgio De Chirico. Il venerdì pomeriggio di manifestazioni di Tor Sapienza, come previsto, si è concluso senza alcuna tensione, vista anche la notevole distanza tra i due eventi e la massiccia presenza di forze dell’ordine. A far scattare il tutto, l'iniziativa indetta dalla formazione neofascista, alla quale hanno partecipato poco meno di una trentina di persone, contro i roghi tossici e la presenza nel quartiere del campo rom, additato come responsabile degli incendi di rifiuti quale attività di smaltimento per l’immondizia.

La reazione lanciata da associazioni che lavorano in difesa dei diritti della popolazione rom della Capitale, Anpi e Cgil di Roma, e movimenti per il diritto all’abitare si è trasformata in un momento di confronto e di incontro con gli abitanti della baraccopoli sul tema dei diritti e della condizione di emarginazione in cui sono costrette a vivere le famiglie nell’insediamento, nato in parte su iniziativa del Campidoglio ormai oltre 20 anni fa. “Invitiamo le istituzioni a individuare i responsabili dei roghi, ma non si può fare di ogni erba un fascio”, denuncia Sami Alija, attivista rom del movimento Kethane. “Le tensioni sociali vengono create da politiche che escludono le persone. Dei 180 mila rom che vivono in Italia solo 20 mila vivono nei campi. Servono strumenti di assistenza temporanea per rendere le famiglie autonome. È la stessa comunità rom che non vuole vivere nei campi. E in ogni caso vanno rispettati i diritti umani e la Costituzione”. 

Tra le realtà solidali anche l’Anpi: "Guardate questo campo e ditemi se è degno di un paese civile”, le parole di Leonardo Rinaldi, del comitato direttivo provinciale dell'Anpi Roma. “Sono persone alle quali non vengono riconosciuti i diritti garantiti dalla Costituzione. La prima urgenza è sicuramente togliere queste persone da questa condizione anche se ovviamente la scintilla per cui siamo qui è stata la manifestazione di Forza Nuova. Il vento è cambiato e a queste realtà viene lasciato sempre più spazio”. 

Presente anche la Cgil di Roma e del Lazio: "In ogni luogo in cui i fascisti cercheranno di aggredire e discriminare questo sindacato sarà al vostro fianco", le parole di Eugenio Ghignoni. "In questa città il problema non sono i rom ma la mancanza di lavoro, di politiche abitative e di trasporti adeguati". Contro quella che è stata definita una "lotta tra poveri" anche i movimenti per il diritto all'abitare. "L'unica soluzione per uscire da questa situazione", le parole di Paolo Di Vetta, "è mettere in campo le alternative. Ma questa città le alternative non le vuole".

Mentre l’assemblea si trasforma in una festa, tra attivisti e abitanti del campo, con balli tradizionali e bambini che giocano, intorno alle 19.30, sul marciapiede lungo la via Collatina, che corre parallela a via Salviati, si è formato il presidio di Forza Nuova. “Roma est all’attacco”, lo striscione esposto. Molte le bandiere di Forza Nuova. Ne sventola anche una con la celtica. “Manifestiamo contro i roghi tossici che arrivano dal campo rom e che hanno creato disagio in tutto il quartiere”,  ha spiegato Stefano Schiavulli, responsabile di Roma Nord per Forza Nuova. “Raggi aveva promesso di chiuderlo ma poi come al solito si è rimangiata tutto. Se siamo qui è perché è stato il quartiere a chiamarci”. Presenti, però, solo attivisti dell’organizzazione neofascista. Come Saverio Di Palma, esponente di Forza Nuova di Roma Est che ha denunciato: "Qui la gente muore di cancro. Bruciano rifiuti e provocano diossina. Non si può più andare avanti". Infatti, il problema dei roghi tossici che si sviluppano nell’area è molto sentito dagli abitanti del quartiere che da anni denunciano alle istituzioni la situazione. Nessun comitato cittadino ha però risposto all’appello della formazione di estrema destra. 

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