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Tor Sapienza Tor Sapienza / Via Gino Severini

Orti, boschi urbani e una Casa delle arti e dei mestieri: così rinascerà il Parco Giorgio De Chirico a Tor Sapienza

Stanziati 260 mila euro, entro dicembre la pubblicazione del bando per la realizzazione

Un bosco e degli orti urbani. Un’area per un mercato. E ancora. Una casa costruita in paglia, con le tecniche della bioedilizia, e un immobile da destinare a un’officina delle arti e dei mestieri. Infine un centro di raccolta per materiali ingombranti, con annesso Centro di riuso creativo, e un impianto di compostaggio per il quartiere. Prosegue l’iter per la realizzazione de ‘Il sogno trasformato’, elaborato dall’assessorato alle Politiche Ambientali insieme a esperti del settore e al Comitato Morandi Cremona, del quartiere di Tor Sapienza che ospiterà il progetto. Dopo l’approvazione dell’atto di indirizzo nel marzo del 2018 da parte della giunta guidata da Giovanni Boccuzzi, seguito dal voto in Consiglio, nelle scorse settimane è scattato il finanziamento da 260 mila euro e il primo stralcio dei lavori è pronto per essere sottoposto all’ufficio tecnico. Una volta superata la conferenza dei servizi e si avrà il progetto esecutivo, tra settembre e dicembre verrà pubblicato il bando di gara.

Un vero e proprio nuovo ecosistema naturale, ispirato ai pricipi della permacultura, che troverà spazio all’interno del Parco Giorgio De Chirico, a Tor Sapienza, in un’area verde di circa 13 ettari tra via Gino Severini e la via Collatina, confinante con proprietà di Ama e di Atac. Un progetto composito che vede una zona dedicata a orti urbani, intervallata da spazi per le erbe aromatiche, giardini ornamentali e aree attrezzate per il fitness. Il sistema naturale sarà arricchito da quello che nel tempo dovrebbe diventare un vero e proprio bosco urbano, pensato per contrastare le emissioni di Co2, e un food forest, un impianto agro-forestale produttivo che può trasformarsi gradualmente in un ecosistema coltivato. In progetto, sempre per rafforzare il legame della vita cittadina con quella naturale, anche la realizzazione di un apiario urbano. Ci sarà poi un’area che potrà essere allestita con gazebo per un mercato occasionale.

Verrà costruita anche una casa di paglia, seguendo le tecniche della bio-edilizia, che diventerà il centro nevralgico delle attività formative e degli incontri degli attori locali. L’immobile che si trova al confine con via Severini verrà ristrutturato e destinato a una Casa delle arti e dei mestieri, con officine di falegnameria, carpenteria, ceramica, elettronica e meccanica. Infine, nell’area di proprietà di Ama, su una superficie di circa 3 mila metri quadrati, in prossimità di via Collatina, verrà realizzato un centro di raccolta di materiali ingombranti al quale verrà affiancato un centro di riuso creativo. Sempre in quest’area, troverà spazio un impianto di compostaggio aerobico che produrrà compost utile a fertilizzare il bosco urbano e food forest, seguendo i principi dell’economia circolare per la frazione organica degli scarti. 

Il progetto guarda alle piccole e micro imprese “che potranno attivare collaborazioni coinvolgendo le associazioni culturali, nonché persone fisiche che si impegnino a costituire uno dei soggetti giuridici di cui sopra entro e non oltre 30 giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento diassegnazione , e comunque prima della stipula del contratto di locazione”, si legge nel progetto. “Il canone di locazione degli spazi è un canone di mercato, determinato con apposita stima dall'Amministrazione, applicando i valori concernenti l'area di localizzazione, con un abbattimento in relazione allo stato manutentivo, e alla natura culturale e sociale della proposta. Il contratto di concessione avrà la durata di 6 (sei anni), con possibilità di rinnovo per uguale durata.

“Il progetto è nato dalla richiesta dei cittadini di Tor Sapienza di realizzare degli orti urbani nel parco”, spiega l’assessore all’Ambiente del V municipio Dario Pulcini. “Abbiamo preso la palla al balzo e deciso di rilanciare con un progetto che possa riqualificare l’intera area con un sistema più complesso. Il percorso di partecipazione con la cittadinanza è partito nel novembre del 2017. È il primo progetto in Europa, realizzato con fondi pubblici, che punta a un approccio sistemico che tiene conto sia degli impiatti sull’ambiente sia di quelli sul tessuto sociale del quartiere dove insiste. Si tratta del primo e più grande progetto in Europa ispirato ai principi della permacultura finanziato da una pubblica amministrazione. Vogliamo riqualificare le aree verdi in maniera sistemica e partecipata, per creare resilienza e una nuova cultura di gestione degli spazi pubblici, sia implementando e migliorando la funzione ecosistemica, sia sganciandosi dalle logiche assistenzialiste o clienteliste del passato, che hanno creato per lo più abbandono e degrado”.

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