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Venerdì, 19 Aprile 2024
Tor Sapienza Tor Sapienza / Viale Giorgio Morandi

Giunta Marino riunita a Tor Sapienza: "Via il centro rifugiati e interventi sulle case Ater"

Al tavolo con il Cdq si è discusso di riqualificazione del quadrante. Immigrazione, case popolari, occupazioni e roghi tossici. Quasi tutti presenti gli assessori della giunta. E qualche contestazione

Da bomba mediatica a incubatore sperimentale per l'intera periferia. Non a caso all'appello nel centro anziani di viale Morandi non manca quasi nessuno. Una riunione di giunta in trasferta. Il sindaco Marino, il vice Luigi Nieri, gli assessori al sociale, Francesca Danese, all'ambiente, Estella Marino, all'urbanista, Giovanni Caudo, ai Lavori Pubblici, Maurizio Pucci. Tutti seduti accanto ai rappresentanti del Comitato di Quartiere Morandi-Cremona. Sul tavolo, Tor Sapienza: come rigenerare un territorio che annaspa tra degrado urbano e disagio sociale, un mix esplosivo,  lo stesso che ha innescato la miccia della guerriglia anti immigrati di Novembre. E che solo domenica scorsa, con gli insulti rivolti dai residenti agli immigrati scesi in strada per piantumare un ulivo, è riemerso ad allertare chi ancora, oltre i proclami, ha tutto da risolvere.  

"Sarà un esempio del nostro impegno nei prossimi anni in tutte le periferie della nostra città". Appunto. Sono parole del primo cittadino. Tor Sapienza come contenitore di misure che verranno applicate nei quartieri sofferenti della Capitale. Perché qui in effetti ce n'è per tutti i gusti. Rifugiati, insediamenti rom, roghi tossici, case Ater che cadono a pezzi, emergenza abitativa. E le promesse non tralasciano niente.  

"SPOSTEREMO IL CENTRO SPRAR" - Una su tutte la notizia che esce dalla riunione di due ore che ha tenuto impegnate istituzioni e cittadini: il centro Sprar, teatro degli scontri di due mesi fa, verrà spostato. Non si sa dove nè quando, ma il neoassessore Danese ne parla con certezza. "Stiamo cercando un accordo con il ministero dell'Interno. Ovviamente ci sono dei tempi tecnici da rispettare. Ma è bene precisare che queste persone saranno spostate soprattutto 'per loro'. Dimostriamogli che questa città è accogliente. La cooperativa Il Sorriso sta preparando tutti gli atti per il trasferimento". 

Più che una vittoria per i cittadini, che avevano chiesto di limitare la giacenza nella struttura almeno a donne e minori. "Siamo davvero contenti, non ci aspettavamo addirittura che il centro venisse spostato" commenta soddisfatta la vicepresidente del Comitato Morandi-Cremona, Sandra Zammataro. Come utilizzare gli appartamenti? E' ancora tutto da definire, ma i residenti hanno un'idea. "Pensiamo a delle case per fronteggiare in prima battuta il disagio abitativo, una sorta di prima accoglienza per chi viene sfrattato". 

ATER, MANUTENZIONE E OCCUPANTI - Già, a proposito di abitazioni e disagi, al tavolo di viale Morandi è presente anche il commissario dell'Ater, Daniele Modigliani, che almeno sulla carta ha preso molti impegni. Prima di tutto intervenire al più presto sulle case popolari del quadrante, quattro palazzoni di otto piani ciascuno, eretti nel '78, cadenti e in attesa di cure strutturali da secoli. 

"Uno dei problemi affrontati durante la riunione è stato quello della manutenzione straordinaria degli edifici, si è resa necessaria, va fatta. Il primo appuntamento è il 18 febbraio". E poi c'è lo steccato centrale, due plessi bassi, inzialmente pensati per ospitare attività commerciali e garage di circa 40 metri quadri, poi occupati abusivamente da decine e decine di famiglie, con tante di porte metalliche montate al posto delle vecchie serrande.  

Qui le ipotesi sono tre: "Adibire i locali a servizi pubblici, demolire tutto il complesso e sostituirlo con un parco o corte interna, trasformarli in residenze". Ma prima serve pensare gli occupanti. "Restituire una funzione a questa parte centrale che li renda vivi e partecipi della vita del quartiere si può fare, ma solo se si trova il prima possibile una soluzione per chi ha occupato questi spazi". La palla dunque passa al Sociale. 

"Abbiamo raccolto i dati degli occupanti (una cinquantina di famiglie, ndr) - spiega Danese - all'interno ci sono solo nove persone che hanno fatto richiesta formale per una casa popolare, alcune di queste hanno diritto al buono casa e ad agevolazioni. Come assessorato dunque potremo farci carico intanto di questi nove. Abbiamo comunque invitato tutte le altre famiglie a fare anche loro la stessa richiesta". 

IL BOULEVARD URBANO - Poi c'è il progetto per viale De Chirico, già accennato nei giorni scorsi dal sindaco Marino e dal presidente del V Municipio, Giammarco Palmieri. Oggi è l'assessore Caudo a spiegarlo ai presenti. "C'è uno stradone largo 60 metri e lungo circa 1,5 km, via Giorgio De Chirico, che faceva parte di un progetto di tangenziale che non è mai stato realizzato. E' rimasto solo questo pezzo di autostrada in città che noi vogliamo trasformare in un boulevard urbano". 

Nel dettaglio, "se si portasse a 35 metri di larghezza la strada si recupererebbero 3 ettari da utilizzare per dare un nuovo carattere a tutta la zona: una via con marciapiedi, dove passeggiare, con servizi, con la ciclabile e il verde pubblico, per ricucire la vivibilitò di un quartiere il cui più grande problema è l'isolamento dei suoi cittadini, costretti a prender la macchina anche per le più piccole necessità". 

CAMPO ROM E ROGHI TOSSICI - Ma viale Morandi e limitrofi non hanno l'esclusiva. Basta spostarsi di pochi metri, sul lato nord del tracciato ferroviario della Tav, e troviamo un'altra piaga da sanare con urgenza: il campo rom Salviati, con annessi roghi tossici che appestano il quartiere. Sul punto non emergono soluzioni decisive. Ma sempre Danese sottolinea un aspetto importante. 

"E' necessario procedere il prima possibile con un censimento degli abitanti del campo, sono anni che non viene effettuato, quindi con l'aiuto delle forze dell'ordine ci muoveremo in questo senso". Il tutto da affiancare a un programma "di educazione ambientale che coinvolga in primis i cittadini", non sempre ligi al dovere sulla raccolta rifiuti e quindi in parte anch'essi responsabili del degrado dell'area.   

Un bilancio dell'incontro? Se pensiamo che il 14 Novembre, per il primo faccia a faccia a due giorni dagli scontri, Marino venne accolto tra fischi e insulti, il clima è quasi rilassato. Ma non sono mancate voci di protesta, "Marino esci fuori", con striscioni al seguito, "Ma quale boulevard i roghi tossici ce devi leva", e bandiere di Fratelli d'Italia. 

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