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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Tor Sapienza La Rustica / Via Collatina, 391

Via Collatina, la discarica a un mese dall'incendio: sullo smaltimento i vigili aprono indagine

Il terreno davanti all'ex pastificio, occupato per mesi e andato a fuoco l'11 gennaio, è di proprietà privata. Il Cdq: "Stanno interrando i rifiuti". Gli agenti del V gruppo Casilino aprono indagine

I vigili indagano sulla discarica di via Collatina. Un cimitero di mobili, materassi, pezzi di laminato, carrelli della spesa, vestiario, valigie, giochi per bambini al civico 391, davanti alla fabbrica Bricofer. Un teatro di guerra rimasto tra il campo e lo spiazzo che ospitava la baraccopoli andata a fuoco un mese fa. L'area, oggi, è una piccola Malagrotta, sulla quale non soltanto non sono state ancora avviate le necessarie bonifiche, ma pesa l'ipotesi, inquietante, che qualcuno stia procedendo a uno smaltimento illegale. 

"RIFIUTI INTERRATI" - Gli agenti del V Casilino stanno cercando di fare chiarezza, a seguito della denuncia avanzata dal comitato di quartiere con un filmato consegnato alle autorità. Un quarto d'ora di riprese dall'alto di via Petiti mostrano chiaramente ruspe e camion che armeggiano intorno a un'enorme buca scavata nel terreno incolto (di proprietà privata) movimentando masse di rifiuti. Per il cdq l'ipotesi è chiara: "Li stanno interrando".

Nessuna conferma o smentita, le indagini sono appena iniziate. Ma le immagini bastano per allertare cittadini e associazioni. I Gre (Gruppi di Ricerca Ecologica Lazio, associazione ambientalista riconosciuta dal ministero dell'Ambiente), a seguito di un primo nostro articolo sul caso, hanno richiesto un intervento urgente dell'Arpa, con lettera inviata anche al prefetto Gabrielli. Una cosa è certa: il quadrante è invaso da tonnellate di immondizia, e il rischio inquinamento del sottosuolo e delle falde acquifere, in una delle aree più densamente popolate di Roma, la periferia est, è elevatissimo. 

IL ROGO - L'11 gennaio, nella notte, le fiamme sono partite dal seminterrato dell'ex pastificio, utilizzato dai baraccati come deposito di materiali di risulta, metalli, montagne di copertoni. All'alba il fumo filtrava dalle finestre dei residenti, abitanti a pochi metri dalla mini favela, nelle case di via Petiti, via Collatina, via Castelli. E' il secondo rogo in pochi mesi, l'8 agosto la dinamica fu simile ma aggravata dall'evacuazione di un'intera abitazione di residenti. Fumo e fuoco arrivarono vicino a finestre e terrazzi. Stavolta sono rimasti confinati intorno alla struttura occupata e alle casupole di compensato tirate su nei mesi. 

Nessuno è rimasto ferito, ma le famiglie, un centinaio con decine di bambini, sono state costrette ad allontanarsi, stante anche il pericolo di crollo dello stabile incendiato. Il fumo ha continuato a intossicare il quadrante per le 24 ore successive, e le forze dell'ordine sono rimaste in presidio per ore. Gli occupanti si sono poi dispersi, qualcuno ha trovato un tetto all'interno di un'altra palazzina occupata a La Rustica. Sul resto, è calato il silenzio.   


Discarica in via Collatina

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