Centocelle, la scuola Massaia chiuderà: "Che fine faranno i nostri figli?"
Il trasferimento degli alunni è stato richiesto dagli uffici tecnici capitolini. La ragione principale è di bilancio: l'edificio è di proprietà della Curia e il Comune spende 320mila euro di affitto l'anno
Il diktat è del dipartimento Scuola del Comune: l'istituto Guglielmo Massaia di via di Tor de'Schiavi deve chiudere, per ragioni di spending review. I locali sono di proprietà della Curia e il Comune spende l'anno circa 320mila euro di affitto. Parliamo di un plesso che comprende scuola materna e scuole medie per un totale di circa 500 alunni. "Stiamo lavorando per trovare una sistemazione adeguata in altri istituti" spiega a Romatoday il presidente del V municipio, Giovanni Boccuzzi. "La richiesta è arrivata dagli uffici tecnici capitolini, cerchiamo dunque un'alternativa che ovviamente sia sempre a Centocelle". I tempi del trasferimento sono ancora da definire, come ufficialmente anche le aule. L'ipotesi più probabile sono i vicini plessi delle scuole Cecconi e Pezzani. Non tutti però sono d'accordo.
Per dopodomani i genitori hanno fissato una riunione, con tanto di evento su Facebook che conta già 20 partecipanti. "Chiudere la scuola? E dopo? Che faranno con i nostri figli...li ammasseranno tutti insieme magari facendogli fare i doppi turni? - scrive Maria Antonietta, una mamma, organizzatrice dell'assemblea - per non darla vinta a chi, senza nessuna logica razionale, vorrebbe la chiusura della scuola Vespucci-Massaia sabato 22 ottobre alle ore 17 nella scuola Renzo Pezzani ci sarà un'assemblea dei genitori in cui spiegherò i motivi per cui la scuola non può essere chiusa".
Anche Luca Arioli, Dirigente Regionale di Forza Italia ed ex consigliere municipale, contattato da alcuni genitori, si sta occupando di questa vicenda. Evidenzia che "accorpare due scuole distanti oltre 1,5 km tra loro, potrebbe arrecare seri disagi anche alle famiglie che nel traffico mattutino dovranno portare i bimbi alla nuova sede assegnatagli. La chiusura di una scuola da parte di un Comune, è sempre e comunque simbolicamente una sconfitta".
Il plesso salì agli onori delle cronache tra giugno e settembre 2015. Diversi gli esposti di genitori contro la presenza di un custode che nella scuola scontava gli arresti domiciliari, responsabile di una violenta aggressione ai danni della vicepreside dell'istituto, picchiata a colpi di forcone. Una presenza che alcuni genitori hanno considerato poco consona a un ambiente scolastico. E che ebbe come conseguenza il trasferimento del custode.
