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Palmieri al passo d'addio: "Otto anni sul territorio. Ecco la mia eredità"

Il presidente uscente del V municipio, Giammarco Palmieri, fa un bilancio a Romatoday del mandato finito a metà, saluta il territorio, e ringrazia i cittadini. E ai "traditori" non le manda a dire

A un mese dalle elezioni, il presidente uscente del V municipio, Giammarco Palmieri, saluta il "suo" territorio. Minisindaco dell'ex VI nel quinquennio Alemanno, 2008-2013, rieletto con Marino alla guida del V, frutto dell'accorpamento di ex VI ed ex VII, si è ritirato dalla corsa per il terzo mandato, non sfidando il parere del Campidoglio che con una nota del Segretariato generale lo ha giudicato ineleggibile. Convinto di essere dalla parte della ragione, ha scelto la dipartita "per il bene del territorio e per evitare strumentalizzazioni". Fa un bilancio a Romatoday dell'ultimo mandato finito a metà, tra progetti motivo d'orgoglio, fallimenti, polemiche interne al Pd. Al netto di chi lo ha ostacolato - e ai "traditori" non le manda a dire - si dichiara soddisfatto di quanto fatto per il territorio - "ho dato il massimo" - e annuncia il ritiro dal mondo istituzionale: "Torno a fare il militante". 


Riavvolgiamo il nastro dalla fine. Si è ritirato dalla candidatura per il terzo mandato dopo la nota del Campidoglio che l'ha dichiarata ineleggibile. Catarci invece è rimasto in corsa. Perché il passo indietro? 

L'ho fatto per tutelare la mia comunità di cittadini, perché è chiaro che la questione sarebbe stata utilizzata in maniera strumentale dalle opposizioni, non possiamo permetterci di regalare assist agli avversari. E poi il rischio di ricorsi, sospensive, ci avrebbero rimesso i romani. Detto questo, ero e resto convinto, dopo aver consultati diversi giuristi, della mia eleggibilità. 

Lascia il "suo" territorio dopo anni di governo. Tre interventi sui quali è orgoglioso di mettere il cappello.

Sono molto felice dell'apertura della casa famiglia di via degli Angeli a Centocelle, della riqualificazione di piazza del Quarticciolo, siamo arrivati che l'area era abbandonata e mancavano le risorse economiche per finire l'intervento. Ce l'abbiamo fatta grazie anche alla disponibilità della Regione Lazio con la quale abbiamo lavorato spalla spalla. E poi i lavori a Largo Preneste

Altrettanti fallimenti?

Uno dei punti più scuri rimane la chiusura del cinema l'Aquila al Pigneto. Ci tengo a dire che la competenza non era direttamente del municipio, ma resta il fatto che il quartiere ha perso un presidio importantissimo, e di questo non possiamo non esprimere profondo rammarico. E poi la prostituzione in alcune zone del territorio, specie sulla Palmiro Togliatti. Ho posto il problema in tutti i tavoli che abbiamo avuto con la Prefettura, ma non si è riusciti ancora a trovare una soluzione. Terzo lo spaccio sempre al Pigneto. Qui siamo riusciti a intervenire sui lavori dell'isola pedonale, ma la questione droga rimane un problema molto grave per il quartiere. 

Mi viene in mente anche il parco di Centocelle. I lavori dopo anni sono di nuovo fermi...

Anche qui purtroppo i poteri del municipio sono sempre stati pochissimi. Anzi, le richieste che avevamo fatto negli anni di apportare dei cambiamenti al progetto iniziale ci sono state rispedite al mittente. E' indubbiamente una ferita profonda da sanare per il territorio, il prossimo sindaco dovrà occuparsene, quel parco ha delle potenzialità enorme, ora invece è solo fonte di degrado e preoccupazione.

A proposito di competenze e poteri ai municipi. Come attuare un decentramento che dia ai parlamentini strumenti di interventi concreti nei processi decisionali per il territorio?

Nei tempi più brevi possibili la soluzione credo sia porre fine all'esperienza del Comune di Roma, affidare funzioni di programmazione e gestione del quadro alla città di Roma Metropolitana, trasformando i municipi in veri e proprio comuni urbani.

Una "gatta da pelare" che lascia al suo successore?

Non pretendo ovviamente di aver risolto tutti i problemi del V municipio. Ce ne sono tante. Penso al completamento del percorso di accorpamento della macchina amministrativa. Fondere insieme due strutture (l'ex VI e l'ex VII municipio, ndr) ognuna con una sua modalità propria di operare, prendendo il meglio da entrambe e senza mortificare il lavoro di nessuno è stata, ed è, un'operazione complessa. Senza contare gli ostacoli di agenti esterni, le continue accuse infondate di favorire l'ex VI lanciate da alcuni figuri che si muovono sul territorio.

Si vuole togliere qualche sassolino dalla scarpa?

C'è stato un atteggiamento vergognoso da parte di alcuni pezzi dell'ex amministrazione del VII municipio, assessori della passata consiliatura che hanno passato questi tre anni ad attaccare qusta amministrazione pesantamente. Forse tanta acredine non era dettata solo da questioni politiche. Personaggi squalificati e squalificanti. Nella vecchia giunta c'erano assessori che avevano avuto problemi con la giustizia che continuano a fare attività politica, non si capisce con quale dignità. Mi auguro che questa gente faccia la fine politica che merita. 

Restando in tema di conflitti. Ce ne sono stati di pesanti anche all'interno della sua maggioranza, tanto che negli ultimi mesi tre consiglieri (Marchionni, Callocchia e Liotti) sono passati da Marchini. 

Questo le dice tutto. Gli stessi che raccoglievano firme per chiedere le primarie Pd in municipio dopo qualche giorno sono migrati in un partito di destra. Una mossa che dimostra chiaramente che il loro unico intento era quello di delegittimare la mia presidenza e la mia amministrazione. In tre anni si sono mossi esclusivamente come opposizione, sarebbe stato meglio se se ne fossero andati prima, ci avrebbero facilitato il lavoro. E ci tengo anche a esprimere una profonda delusione verso quella parte di dirigenza del partito territoriale che ha appoggiato questa gente. C'è chi ha usato questi personaggi per colpire me, la cosa mi addolora molto.

Venendo ai candidati in corsa per il centro sinistra. Lei è zingarettiano, il Pd candida Rosi, renziano. La corrente del premier punta al V municipio?

Non è una classificazione che applicherei in generale ai municipi. Certo, a mio parere sul territorio si pone un problema di copertura a sinistra, con la rottura dell'alleanza con Sel, penso sia importante cercare di colmarla continuando con politiche legate alla tutela del territorio, con attenzione particolare a strumenti urbanistici che abbiamo negli anni sempre combattuto. 

Quasi è tentato a tifare Stefano Veglianti (candidato Sel e assessore uscente ai Lavori Pubblici)...

No no, assolutamente. E' un amico lo conosco da anni e anni, abbiamo fatto un importante pezzo di percorso politico nello stesso partito, ora siamo in due partiti diversi, io sostengo senza se e senza ma il Partito Democratico e i suoi candidati. 

Dove la ritroveremo? Consigliere in Campidoglio?

No, non mi candido da nessuna parte. Resto un semplice militante del Pd sul territorio, continuerò a impegnarmi per questo municipio e a dare la mia disponibilità qualora servisse un mio contributo. Credo di aver fatto bene in questi anni, ci ho messo tutto quello che potevo, in questo sono sereno. Mi auguro che il municipio possa continuare a essere guidato dal centrosinistra. E sono orgoglioso che i due candidati provengano dalla mia giunta, in qualche modo è un riconoscimento del nostro operato. Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno lavorato con me e ovviamente tutti i cittadini. 

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