Un centro culturale a La Rustica: che fine ha fatto il progetto di Veltroni?
Finanziato dalla Giunta Regionale e bloccato da Polverini il destino del Centro Culturale di via Delia (costo di oltre un milione di euro) è ancora incerto. I residenti sperano nell'appoggio di Zingaretti
Qualcuno ci spera ancora ma è inutile dire che dopo otto anni di tira e molla tra Comune e Regione anche i più ottimisti cominciano a vacillare. Stiamo parlando della realizzazione del Centro Arti Visive e Spazio Informativo Multimediale de La Rustica, un’ opera che nelle intenzioni dell'Amministrazione Veltroni avrebbe dovuto essere parte integrante della riqualificazione del quartiere assieme alla fermata ferroviaria Fr2 e alla piazza di via Dameta.
Finanziato dalla Regione ai tempi della Giunta Marrazzo - era il 2005 - e poi bloccato dopo mille traversie dalla Giunta Polverini, il progetto prevedeva il recupero del casale di via Delia e delle aree verdi circostanti e la sua trasformazione in un centro specializzato sulle arti visive legate alle nuove tecnologie (montaggio, animazione, fotografia, etc) e uno spazio informativo multimediale. Otto anni dopo l’idea del Campidoglio è rimasta però lettera morta.
Una pietra tombale sul progetto sembrava averla messa appunto la Giunta Polverini che il 10 maggio 2012 annunciava il definanziamento dell’opera il cui costo era stato stimato dal Campidoglio in un milione e 400mila euro.
Il cambio di guardia alla Pisana tuttavia ha rinfocolato le speranze degli abitanti, tanto più che lo stesso vicesindaco Luigi Nieri aveva indicato la realizzazione della struttura un obiettivo della Giunta Marino. Il futuro del Centro Culturale de La Rustica resta però appeso a un filo, o meglio legato a doppio filo alla volontà della Regione Lazio.
Il 15 aprile scorso una Memoria di Giunta dell'ex Municipio VII ha chiesto al nuovo governatore Zingaretti il ripristino del finanziamento; l’appello è rimasto senza risposta ma negli ultimi giorni c’è da registrare una notizia che potrebbe essere foriera di sviluppi positivi.
Secondo Leonardo Galli, che da Assessore alla Cultura dell'ex V ha seguito da vicino la vicenda, sarebbero infatti state avviate le procedure per la riattivazione di 110 milioni di euro di co-finanziamento Regione Lazio e Comune di Roma a rischio revoca.
“La riattivazione - precisa Galli in un articolo apparso sul quotidiano Abitarearoma - interessa 11 ambiti territoriali relativi a 9 municipi, i quali saranno invitati a indicare la priorità delle opere da realizzare nel P.R.U. (Piano di Recupero Urbano)”. Si tratterebbe cioè della classica palla da cogliere al balzo, pur sapendo che il destino del centro culturale continuerà a dipendere quasi per intero dall'effettiva disponibilità di risorse della Regione.
