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VIAGGIO TRA I COMITATI | Intervista al Cdq Centocelle Storica

Attivo dal 2006 il comitato è presieduto dall'architetto Silvio Bruno che ci racconta quali sono le battaglie combattute finore e quelle che impegneranno l'associazione negli anni a venire

Presidente Bruno, com’è nato il Comitato di Centocelle Storica?

Da un gruppo di amici che parlava spesso dei problemi del proprio quartiere e ha deciso di impegnarsi in prima persona. Come comitato siamo attivi dal 2006, ma in realtà raccogliamo il testimone di un altro comitato, quello di Centocelle Vecchia. Abbiamo cambiato nome quando ci siamo accorti che la maggior parte della gente che frequentava le riunioni non era più di Centocelle Vecchia. Così abbiamo deciso di rappresentare tutto il territorio di Centocelle.

Come vi organizzate come associazione?  

Non abbiamo tessere perché un comitato non è un club. Ci riuniamo una volta a settimana e può intervenire chi vuole. Solitamente siamo in 10 o 15, ma se l’argomento fa presa sulla gente molti di più. In occasioni particolari ci è capitato di riuscire a riempire la sala. Col Parco di Centocelle ad esempio: la battaglia per riqualificarlo era molto sentita.

Quali sono le lotte che vi hanno visti protagonisti in questi anni?

Come le ho appena detto anzitutto quella per la riqualificazione del parco archeologico. Cercavamo disperatamente una sponda tra i politici ma nessuno ci rispondeva. Gemma Azuni fu l’unica a farlo, ed è solo grazie a lei se è stato approvato il progetto per la seconda tranche di lavori. In realtà però si tratta solo di un primo passo. Continueremo a farci sentire anche nella prossima consiliatura. Poi piazza dei Mirti: il progetto per il post-lavori non ci convinceva per nulla e ne abbiamo presentato uno alternativo all’ex VII municipio. È stato accolto con favore ma bisognerà tornare alla carica con la nuova giunta.

Quali progetti vi impegneranno di più negli anni a venire?

Oltre ai due che le ho già elencato che non si possono ancora considerare battaglie vinte, abbiamo una nostra idea per il sovrappasso di via Casilina. L’idea è quella di permettere ai chi arriva in metro (linea C, ndr) di raggiungere il parco di Centocelle in sicurezza. Da architetto ho presentato tre possibili progetti. Di proposte però ne abbiamo tante: anzitutto un centro culturale a Centocelle per realizzare il quale abbiamo già un contatto importante che proporremo al presidente Palmieri. E poi, per citarne un altro, la rotatoria tra via dei Glicini e Viale Primavera.

Avete avuto attriti con altre associazioni che operano sul territorio?

Nel modo più assoluto, no. Anzi è capitato di combattere insieme  le stesse battaglie.

E con i politici?

I rapporti sono sempre stati cordiali, ma una cosa va detta. Spesso ti danno il loro appoggio e una pacca sulla spalla, ma poi alla prova dei fatti non sempre alle parole corrispondono le azioni. Insomma la nomea della classe politica è stata confermata.

A proposito di politica: parteggiate per uno schieramento?

Sono del parere che un Cdq non se lo possa permettere perché rappresenta le istanze di tutti i cittadini. Se devo essere sincero il comitato di Centocelle Storica era schierato a sinistra ma noi abbiamo deciso di fare diversamente. Così quando ho deciso di candidarmi alle elezioni ho chiesto agli altri di eleggere un nuovo presidente, ma mi hanno risposto che non ce n’era bisogno ed eccomi ancora qui.

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