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Centocelle Centocelle / Via dei Platani

Centocelle: segregata e violentata a turno Arrestato capobanda: è lo zio 17enne della vittima

La terribile storia raccontata su "Il Messaggero". Vittima una giovane albanese che rifiutava di prostituirsi sulla Colombo. A turno hanno abusato di lei, fino all'abbandono in strada

Una storia di orrore, violenza e prostituzione. Vittima una 18enne, segregata e violentata a turno da una banda di stranieri dedita al business della prostituzione. A raccontarla è Laura Bogliolo dalle colonne de Il Messaggero.

LA VITTIMA - La vittima, dicevamo, è una giovane 18enne albanese con il sogno dell'Italia. Giunta a Roma, portata dallo zio 17enne, ha scoperto quel sogno era in realtà un incubo. Non sapeva infatti che quel suo zio premuroso era in realtà un boss della prostituzione ricercato in mezza europa che per portarla in Italia aveva pagato 2.000 euro. Per lei, come per altre ragazze. Senza molti scrupoli il 17enne voleva far prostituire la nipote sulla Colombo. Al rifiuto della stesssa sono iniziate le violenze.

25 GIORNI - Si legge su Il Messaggero:


"Venticinque giorni, venticinque giorni di violenze dentro un appartamento di Centocelle. Perché Maria (nome di fantasia) non voleva prostituirsi e la pena per chi si rifiuta è solo una: subire violenze, notte giorno, violenze di gruppo. In dieci hanno abusato di lei, più volte, in quell'appartamento che si è trasformato in una prigione. La giovane veniva accompagnata dallo zio, un vero boss della prostituzione a Roma, su via Cristoforo Colombo insieme ad altre ragazze. Doveva prostituirsi, stare zitta, «altrimenti – la minacciava lo zio – ammazziamo tuo fratello». Maria non voleva, provava a dire ai clienti che si avvicinavano che non voleva e per scoraggiarli gli proponeva tariffe altissime".


LA LIBERAZIONE - Nella notte tra lunedì e martedì la ragazza viene liberata, scaraventata in strada da un'auto in corsa, una Golf nera. A ritrovarla i vigili del Gruppo sicurezza sociale ai quali ha immediatamente urlato: "Aiuto, aiutatemi, sono prigioniera, mi hanno violentata". Portata al comando, l'agghiacciante racconto. Immediata è partita la ricerca dell'uomo su cui pendeva "un mandato di cattura internazionale per omicidio, tentato omicidio, violenza e sfruttamento della prostituzione".

LA CACCIA - La caccia all'uomo è durata 36 ore, tra appostamenti, ricerche ed infine il blitz finale. Il fermo intorno alle 23 di mercoledì. Racconta Maggi, capo del Gssu, a IlMessaggero: "Ha gli occhi di ghiaccio i suoi occhi fanno paura, è il capo cellula della mafia albanese a Roma e insieme ad altre persone gestiva un ampio traffico di prostituzione".
 

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