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Ai domiciliari nella scuola: dopo le proteste il figlio del custode mette i lucchetti e si barrica dentro

Fuori dalla finestra dell'istituto di via di Tor de'Schiavi, lo striscione: "Scuola occupata". Sul posto le forze dell'ordine e il presidente del municipio, Giammarco Palmieri

Ha cambiato i lucchetti agli ingressi, si è barricato dentro, e dalla finestra di casa ha calato uno striscione: "Scuola occupata". Sono intervenute le forze dell'ordine, lui ha desistito, e gli alunni sono entrati. Un primo giorno movimentato per gli studenti della scuola Massaia di via Tor de'Schiavi, alle prese con il custode agli arresti domiciliari nell'istituto, i genitori che pretendono il trasferimento immediato, e il figlio, che oggi ha improvvisato un'occupazione "simbolica" di protesta, perché non vuole dividersi dal padre. 

E' finita bene, ma il parapiglia era dietro l'angolo, tanto che è intervenuto, accanto ai poliziotti, anche il presidente del V municipio, Giammarco Palmieri. "Sul posto c'erano gli agenti del commissariato Tor Tre Teste, hanno preso la questione in mano, sono riusciti a convincere il figlio a far entrare gli alunni. Nel frattempo stiamo cercando in tutti i modi di trovare una soluzione, non è semplice, specie perché la decisione non è certo delle istituzioni, è del giudice". Ripercorriamo i fatti. 

Lo scorso giugno, il custode dell'istituto, 84 anni, è stato accusato di aver aggredito la vicepreside a colpi di forcone. In attesa del processo, sta scontando i domiciliari a scuola. D'altronde è lì il suo domicilio, come per tutti i custodi la sua casa è quella di servizio, interna al plesso. Un'equazione che però non è piaciuta ai genitori, scesi in piazza a inizio settembre per chiedere il trasferimento dell'anziano il prima possibile. La trattativa è in corso, ma tra avvocati, municipio e tentativi di mediazione, sarà il giudice a decidere. Scuola occupata-2

Una punto sembra certo: il figlio, Ismaele, non ha alcuna intenzione di dividersi dal padre. Vive con lui, e non accetta l'idea che il padre "finisca in qualche casa famiglia o in un dormitorio, cos'è un barbone?". Da qui il gesto estremo che stamattina ha mandato su tutte le furie i genitori. "Siamo arrivati e c'erano le forze dell'ordine schierate e le porte chiuse. Ha messo dei lucchetti nuovi e si è chiuso dentro" racconta Debora, una mamma. 

Lui conferma tutto, "sì ho occupato la scuola, mio padre non si tocca, è un uomo anziano, aspetta una casa dal Comune come scritto nel contratto con i custodi del '92, una casa che non è mai arrivata". Unico compromesso che potrebbe calmare le acque è la soluzione sanitaria. "Forse riusciamo a farlo ricoverare per squilibri psichici in qualche struttura almeno fino all'udienza" spiega "stiamo aspettando la perizia dei medici". Nel frattempo due poliziotti in borghese piantonano la casa. 
 

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