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Da "autorecupero" a sperpero: in bilico le sorti dell' ex scuola Kennedy a Centocelle

Che fine ha fatto il progetto di "autorecupero" di immobili dismessi voluto dalla giunta Veltroni? Ecco la storia dell'ex scuola Kennedy, una struttura destinata ad accogliere 23 famiglie che rischia di restare incompleta

Finestre in alluminio, canne fumarie in acciaio inox, impiantistica a norma. Così si presenta oggi la facciata dell’ex scuola Kennedy di Centocelle, uno degli undici immobili inserito nel progetto di "autorecupero a fini residenziali" messo in piedi nel 2005 dalla giunta Veltroni per garantire una casa a 97 famiglie.

Dall'esterno la struttura appare completamente finita, ma basta uno sguardo alle ampie vetrate per constatare che nella parte interna i lavori sono ancora in alto mare. Nel frattempo, infatti, il progetto di autorecupero sembra passato in cavalleria e l’edificio di via dei Lauri è ancora mestamente vuoto. 

Finanziato con oltre tre milioni di euro erogati dal Ministero delle Infrastrutture, dal Comune e dalla Regione Lazio e un milione e mezzo di euro a carico delle Cooperative, con questo progetto il Campidoglio si proponeva di ristrutturare degli stabili fatiscenti per farne degli alloggi.

In sostanza il Comune si impegna a reperire il finanziamento per il "recupero primario" (attraverso finanziamenti statali e regionali), mentre il "recupero secondario" è affidato di volta in volta e tramite appositi bandi, alle così dette cooperative di '
autorecupero'. In tutto sarebbero quasi cento le abitazioni da destinare ad emergenza abitativa e molte di queste sono ancora incomplete.  

È il caso, ad esempio, della scuola di via dei Lauri dove, citiamo il sito del Comune di Roma "sono state completate tutte le opere edili di finitura sia all’esterno del fabbricato che nei locali cantine e nelle parti comuni ai vari piani e si è proceduto alla predisposizione degli impianti e i necessari allacci". 

L'ex scuola Kennedy a Centocelle

Non solo. "Si è seguito il criterio di contenimento delle fonti di dispersione energetica al fine di ottimizzare la gestione e la manutenzione dell’immobile, in tal senso sono state create delle logge e dei balconi annessi agli appartamenti. Insomma un lavoro fatto con tutti i crismi, peccato solo che, come viene precisato sul sito del Campidoglio, "le opere interne non sono state ancora eseguite dalla Cooperativa vincitrice del bando". 

All’appello mancherebbero 200 mila euro necessari per concludere i lavori e consegnare gli appartamenti ai legittimi assegnatari. La storia recente ci dice che è in corso una trattativa tra impresa, cooperativa e la banca del Credito Cooperativo (determinante per la realizzazione dei progetti) per reperire la somma necessaria al completamento dello stabile. L’auspicio è che la situazione si sblocchi: da 'autorecupero' a 'spreco' il passo può essere breve. 

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