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Centocelle, una moschea al posto del mobilificio: Hal Huda trova una nuova casa

Il centro islamico potrebbe spostarsi in piazza delle Camelie, in una palazzina ora di proprietà dell'associazione islamica che l'ha acquistata da Stefano Gaggioli, proprietario di un mobilificio. Il progetto è vecchio di un anno e mezzo, ma i lavori, dopo una fase di stallo sarebbero in partenza

Una moschea nel cuore di Centocelle, la seconda sul territorio della Capitale. Se ne parla da tempo, ma sono giorni che nel quartiere la notizia è tornata a circolare. E' stato un articolo de Il Messaggero a riportare alla luce un progetto vecchio e fermo da anni ma che potrebbe partire a breve. Dal centro culturale di via dei Frassini, dove i momenti di preghiera sono relegati in uno scantinato, l'associazione Al Huda ("la retta via"), fondata nel 1994, potrebbe spostarsi in piazza delle Camelie. Qui sorge una palazzina in passato di proprietà del mobilificio di famiglia di Stefano Gaggioli, già parlamentare di Alleanza Nazionale durante il primo governo Berlusconi ed ex presidente di Sviluppo Italia. La struttura è stata venduta alla comunità islamica e al suo interno sarebbero già partiti i lavori per trasformarla.

Quattro piani pronti a ospitare 800 fedeli, con uffici biblioteca, spazio espositivo, aule e una sala di preghiera al seminterrato, accessibile da due ingressi distinti, uno su via di Tor de'Schiavi e l'altro su piazza della Camelie. Un progetto che però non è del tutto nuovo. La sua presentazione agli uffici del municipio, come conferma a RomaToday il presidente Giammarco Palmieri, risale al 2014, "a seguito della vendita della palazzina da parte di Gaggioli all'associazione Al Huda", a sua volta finanziata, secondo quanto riportato dal quotidiano, da qualche miliardario del Qatar.  

"Il progetto non è mai partito per ragioni delle quali non siamo stati messi a conoscenza, come non siamo stati informati di una riapertura del cantiere - ci spiega il minisindaco interpellato sulla vicenda - non ne abbiamo avuto notizia". Come nessuno conferma nè smentisce la provenienza dei fondi. "Non sappiamo niente a riguardo". Il progetto è sulla carta da almeno un anno e mezzo, e visibile in un rendering video (in basso) diffuso on line dagli architetti curatori. Rispolverato però (e forse in partenza) non manca di alimentare polemiche nel terreno fertile dell'allerta terrorismo.  

"Ci opporremo con ogni mezzo all'apertura di una nuova moschea, finanziata da uno stato terrorista come il Qatar - dichiara in una nota Alessio Costantini,  responsabile Forza Nuova Roma - a breve saremo in piazza per raccogliere le firme contro questo ennesimo attacco alla pace e alla nostra civiltà cristiana".
 

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