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Venerdì, 19 Aprile 2024
Centocelle Centocelle / Via Fontechiari, 35

Centocelle, il coworking L'Alveare è chiuso da un anno ma il nuovo bando non è ancora partito

Il minisindaco Boccuzzi: "Gli uffici ci dicono che è pronto ma non è ancora partito"

La vernice della porta di ingresso un po’ scrostata, dopo mesi di esposizione al sole e alla pioggia. Le piante nelle aiuole cresciute a dismisura. Il 5 aprile 2020 la chiusura del coworking con spazio baby L’Alveare, di via Fontechiari 35, a Centocelle compie un anno. L’amministrazione del V municipio aveva sfrattato la cooperativa che lo gestiva, Genitori in città, formata da donne madri e lavoratrici autonome, e aveva annunciato un bando per farci una ludoteca. Con una direttiva approvata l’8 maggio 2019 la giunta guidata da Giovanni Boccuzzi chiedeva agli uffici tecnici di “avviare tutte le verifiche sullo stato dei locali” per procedere “al recupero dell’immobile da abire a centro per l’infanzia” attraverso un bando. Ma a distanza di un anno il bando ancora non c’è. Lo conferma a Romatoday il minisindaco Boccuzzi: “Gli uffici ci confermano che è pronto ma non è ancora partito. Non è chiaro quale sia il motivo”. Restano così sconosciuti anche i tempi relativi a una possibile riapertura dello spazio.

Lo sfratto de L’Alveare aveva sollevato non poche polemiche. L’esperienza era considerata da tutti come ben riuscita e innovativa e la chiusura del coworking con spazio baby aveva lasciato tre educatrici, e socie della cooperativa, senza impiego, e otto mamme con bambini piccoli più altre 24 persone senza un luogo dove lavorare. L’appartamento, che si trova al piano terra, era stato assegnato nel 2014 dall’assessorato alle Periferie di Roma Capitale guidato da Paolo Masini. Era un luogo abbandonato e l’associazione aveva vinto un bando da 30mila euro rilasciato da Unicredit per ristrutturarlo. La concessione doveva durare 18 mesi ma siccome l’esperienza stava funzionando il V municipio, nella precedente amministrazione, aveva deciso di prorogare l’affidamento “fino a espletamento bando”.

Nel gennaio del 2019 però l’amministrazione municipale guidata dal Movimento cinque stelle decide di rientrare in possesso dei locali contestando alla cooperativa i titoli abilitativi relativi allo spazio dedicato ai bambini. A nulla è valsa la richiesta di proseguire con le attività fino all’espletamento del bando. Il 5 aprile 2019 due funzionarie del municipio accompagnate dalla polizia locale si sono riprese le chiavi. Le donne che vi lavoravano e i loro bambini hanno portato fuori tutte le loro cose in alcuni scatoloni tra applausi arrabbiati e qualche lacrima. Poi l’annuncio del bando per una ludoteca che però non è ancora partito. Così lo spazio di via Fontechiari 35 è vuoto da ormai un anno. 

A distanza di un anno continuiamo a pensare che lasciare uno spazio simile abbandonato è un peccato e un’azione della quale è sempre più difficile capirne le finalità”, commenta Serena Baldari, una delle socie della cooperativa. “Sacrificare un progetto può avere senso se serve a fare spazio a nuove idee ma farlo per lasciare uno spazio abbandonato rimane una decisione il cui significato è oscuro. Tutto questo di fronte al fatto che il quartiere, che proprio in quest’anno è stato messo alla prova da avvenimenti che non potevamo nemmeno immaginare (gli attentati incendiari a una serie di locali del territorio, ndr), ha dimostrato di avere bisogno di spazi del genere. Vedere questo spazio chiuso è una sconfitta per tutti. Purtroppo, sempre nel corso di quest’anno, tanti altri spazi di questo territorio sono stati persi a causa di dinamiche burocratiche simili e mi riferisco per esempio al campo di Villa Gordiani o al centro interculturale Eufemia. Chiudere senza essere in grado di aprire genera un gap che non può avere alcuna conseguenza positiva”. 
 

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