rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Velletri Velletri / Via della Stazione

I treni più infernali d'Italia? Quelli per i Castelli Romani

Nel rapporto Pendolaria 2014 che Legambiente presenterà ufficialmente il prossimo 18 dicembre i treni per i Castelli Romani conquistano il primo posto come linee peggiori d'Italia per i viaggiatori battendo le tratte della Campania e della Sicilia

“Altro che Sblocca Italia, Governo e Regioni s'impegnino per migliorare il trasporto pubblico su ferro”: questo il commento di Legambiente che ha anticipato i risultati del rapporto Pendolaria 2014 che ogni anno racconta le disavventure che i viaggiatori vivono quotidianamente sui treni pendolari.

Dopo anni in cui i treni per i Castelli Romani (le linee Roma-Albano, Roma-Frascati e Roma-Velletri) ottenevano solo posizioni d'onore quest'anno si aggiudicano il titolo di linee pendolari più infernali d'Italia, strappando il gradino più alto del podio alla Circumflegrea e alla Bergamo-Milano.

Treni affollati, lenti, spesso in ritardo. Ed ancora treni soppressi, guasti improvvisi, carrozze sovraffollate senza contare i problemi di circolazione legati spesso al binario unico che causano ulteriori ritardi: sono solo alcune delle peculiarità dei treni dei Castelli Romani che ne fanno il trasporto peggiore d'Italia soprattutto se si calcola che si sta parlando dei collegamenti con la Capitale, che se in tutta Europa è questione di minuti per quelli castellani diventa questione di ore.  

Così il rapporto Pendolaria descrive le linee ferrovearie dei Castelli Romani: "Il sistema è composto da 3 linee che collegano la stazione Termini con Ciampino e si diramano verso Frascati, Velletri ed Albano Laziale. Il problema in comune alle tre linee è quello di una infrastruttura vecchia e che a Ciampino diventa ad unico binario per tutte e tre le direttrici. La linea potrebbe rappresentare un'opportunità reale di mobilità per una delle aree più abitate del Lazio, con un bacino potenziale di utenti del ferro di 450.000 abitanti".

Il  vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini non usa mezzi termini nel commentare i risultati della ricerca: " Per i pendolari il servizio, in larga parte delle Regioni, è andato peggiorando e continuerà a vedere tagli per la riduzione e l'incertezza delle risorse. Per quei tre milioni di cittadini che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare o gli studenti per raggiungere scuole e università, la situazione diventa sempre più difficile a causa di treni troppo spesso vecchi, lenti e in ritardo".

"Di fronte a questa vera e propria emergenza nazionale, occorre un cambio di rotta della politica. È vergognoso - aggiunge Zanchini - che il Governo non intervenga e che gli stanziamenti erogati dalle Regioni per questo servizio siano talmente risibili da non arrivare in media nemmeno allo 0,35% dei bilanci. La nostra mobilitazione a fianco dei pendolari punta a cambiare questo stato di cose, Governo e Regioni devono impegnarsi concretamente per migliorare il trasposto pubblico su ferro".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I treni più infernali d'Italia? Quelli per i Castelli Romani

RomaToday è in caricamento