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Velletri Velletri / Via Valle Bata

Velletri, mamma Lorenza:"Aiutatemi a scoprire come è morto mio figlio Giuseppe!"

Il 23 agosto di due anni fa Giuseppe Cipolla è stato trovato esamine nella sua causa in un lago di sangue a seguito di un colpo di pistola. La madre Lorenza non crede al suicidio e si è rivolta alla trasmissione "Chi l'ha visto?" per chiedere verità sulla morte del figlio

Nella puntata andata in onda lo scorso 17 giugno, la trasmissione "Chi l'ha visto?" si è occupata per la prima volta del caso della morte di Giuseppe Cipolla, un ragazzo di 28 anni di Velletri che lavorava come guardia giurata, trovato esamine nella sua abitazione di Via Valle Bata in un lago di sangue il 23 agosto di due anni fa a seguito di un colpo di pistola alla testa e deceduto tre mesi più tardi dopo una serie di interventi chirurgici e un lungo ricovero.

Il caso della morte di Giuseppe è stato archiviato come suicidio, ma la mamma Lorenza non crede che il figlio possa essersi tolto la vita. L'unica testimonianza disponibile sui fatti accaduti è quella dell'allora fidanzata di Giuseppe che ha raccontato che la sera dei tragici eventi ha aspettato il ragazzo che la raggiungesse al supermercato dove lavorava alla fine del turno. Lui è arrivato a bordo della sua moto e lei lo avrebbe seguito in macchina fino al villino dove viveva il giovane, dove  una volta scesa dalla macchina ed entrata nel piazzale, avrebbe udito un colpo di arma da fuoco ed entrata all'interno dell'abitazione avrebbe visto il corpo del ragazzo a terra.

Tanti elementi fanno pensare che Giuseppe nona vesse nessuna intenzione di togliersi la vita, aveva preparato le crocchette per il cane, ordinate dei pezzi per la manutenzione della sua macchina e si era organizzato con la mamma per alcuni impegni familiari.

“Sono qui per dire pubblicamente che non credo nel modo più assoluto che mio figlio Cipolla Giuseppe quella sera del  23 agosto 2013 si sarebbe suicidato, perché se così fosse io oggi non riceverei continue minacce di morte da parte di ignoti - ha raccontato la signora Lorenza in una conferenza stampa convocata insieme ai suoi legali -  Ringrazio personalmente la trasmissione televisiva Chi l'ha visto per aver trattato il caso di Giuseppe ed averlo portato a conoscenza delle persone (amici, conoscenti o semplici vicini) che quel giorno del potrebbero averlo visto, o aver visto chi stava con lui, e che magari non hanno avuto la possibilità o il coraggio di raccontare ciò che sanno".

Mamma Lorenza invita chiunque sapesse qualcusa a riferirlo al suo avvocato e agli inquirenti per avere verità: "Io invoco l'aiuto di queste persone e faccio appello alle loro coscienze, le supplico di darsi il coraggio per venire dal mio avvocato a raccontare ciò che sanno, quello che hanno visto, ciò che hanno sentito dire da Giuseppe in quei giorni del mese di agosto, anche la cosa apparentemente più insignificante, magari fosse solo per aver saputo che quella sera del 23 agosto Giuseppe aveva preso un qualche impegno con qualcuno da qualche parte".

Un invito è rivolto alla stampa locale per diffondere la storia di Giuseppe e svegliare le coscienze: "Giuseppe era mio figlio, ma al suo posto poteva esserci quella sera un figlio di qualunque madre, e non collaborare per ricostruire quanto accaduto significa ucciderlo una seconda volta. Sono profondamente delusa dal comportamento di molte persone che conoscevano mio figlio e che non hanno inteso collaborare in nessun modo, ma spero che la stampa locale e la televisione tengano alta l'attenzione su questa vicenda, perché chi sa parli, o magari mandi documenti utili alle indagini, anche in forma anonima. Mio figlio era un bravo ragazzo, sensibile, amava la vita, il lavoro, voleva farsi una famiglia, era cattolico, credeva in Dio, e proprio per questo non può essersi suicidato".

A seguito della puntata di "Chi l'ha visto?" c'è stato qualche timida rottura del l'omertà che sembra aleggiare sulla morte di Giuseppe:"Dopo la trasmissione alcune persone mi hanno avvicinato e raccontato ciò che hanno visto quella sera, o che hanno saputo da parenti stretti e da loro familiari, ma senza una dichiarazione formale resa dai testimoni nei modi di legge al mio legale di fiducia il racconto di questi fatti è del tutto inutile. Comprendo la paura di fronte a fatti di sangue del genere, ma l'unico mio motivo di vita, oggi, è quello di scoprire la verità, perché Giuseppe sarebbe morto, perché ad oggi io non ancora nessuna risposta a questa domanda e chiedo con tutte le mie forze che venga fatta giustizia!”.

L'avvocato Luca Becucci che assiste mamma Lorenza lancia il suo personale appello: ”Chi vide Giuseppe quel giorno del 23 agosto 2013 o ci parlò anche per pochi secondi, magari per via telefonica, oppure passò davanti la sua casa quella sera, è pregato vivamente di contattarmi, anche per avere un colloquio informale e riservato, o magari per fornire elementi apparentemente inutili, che però potrebbero essere decisivi ai fini delle indagini”.

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