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Velletri Velletri / SP Cisterna Campoleone

La CGIL denuncia: "Poca sicurezza per il personale del carcere di Velletri"

Dopo la rivolta di alcuni detenuti che hanno rotto vetri e telecamere nella giornata del 3 dicembre, la CGIL denuncia la scarsa sicurezza per il personale del carcere di Velletri

Per il personale di polizia penitenziaria del carcere di Velletri non è garantita la sicurezza fisica e personale: a denunciare la situazione i due delegati del sindaco di polizia della CGIL Enzo Felci e Stefano Carbone che hanno scritto al provveditore lamentando "l’insufficiente attenzione rivolta all’istituto di Velletri e alle sue problematiche, tra le quali: contingente di polizia penitenziaria insufficiente, drammatica carenza di educatori (1 per quasi 600 detenuti ristretti), elevato numero di detenuti assegnati all’istituto veliterno con problemi psichiatrici e per ordine e sicurezza".

Le richieste del sindacato più rappresentativo nell'istituto penitenziario veliterno arrivano dopo l'ennesima rivolta da parte dei detenuti nella giornata di venerdì 3 dicembre: un detenuto aveva iniziato a procurarsi atti di autolesionismo con una lametta minacciando anche gli agenti con la stessa per protestare contro la scarsa attenzione da parte dei medici della Asl sulla sua condizione di salute.

La manifestazione di protesta del sindacolo detenuto è poi seguita da una vera e propria ribellione degli altri detenuti della sezione comune che hanno iniziato a "saccheggiare tutta l’area, rompendo vetri e distruggendo le telecamere di sorveglianza - come si legge nel comunicato diffuso dalla CGIL -  Solo dopo un paio d’ore si è riusciti a ripristinare l’ordine con l’intervento dell’ambulanza del 118 e grazie alla mediazione del direttore e del personale di polizia penitenziaria dell’istituto".
 

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