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Velletri: l'Ospedale Colombo non andava ridimensionato, accolto il ricorso

L'ospedale civico di Velletri non andava ridimensionato: è questo il risultato del ricorso straordinario presentato al Presidente della Repubblica

Reparti chiusi, pronto soccorso al collasso, personale carente e posti letto ridotto all'osso: questo è quello che è oggi l'ospedale civico di Velletri dopo il piano di ridimensionato messo in atto dalla Regione Lazio guidata fino a pochi mesi fa da Renata Polverini.

Lo smantellamento, però, del nosocomio veliterno non andava fatto: è questo il risultato dell'accoglimento del ricorso straordinario presentato dall'amministrazione comunale al Presidente della Repubblica.

Con il decreto presidenziale è stata accolta la richiesta del Comune di Velletri di annullare tutti quegli atti che hanno di fatto declassificato l'ospedale civile di Velletri "Paolo Colombo da dipartimento di emergenza e accettazione di primo livello (le cosiddette DEA) a semplice pronto soccorso.

Nel ricorso l'amministrazione comunale si era appellata al rispetto dell'articolo 32 della Costituzione, che sancisce il diritto alla salute dei cittadini, in un territorio che oltre a coprire le esigenze sanitarie di parte dei Castelli Romani è di fondamentale importanza per parte della provincia di Latina e della zona dei monti Prenestini.

Senza l'ospedale di Velletri si priva tutta l'area di un importante presidio ospedaliero per interventi urgenti e quelli più vicini non sono raggiungibili con meno di un'ora di percorrenza, tanto che si renderebbe necessario un trasferimento in elicottero per garantire gli interventi tempestivi per le urgenze.

 


 

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