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Un pezzo dei Castelli Romani nel tour del Banco del Mutuo Soccorso

Compie quarant'anni il gruppo rock progressive italiano più all'avanguardia il "Banco del Mutuo Soccorso" che parte in un tour nazionale per festeggiare questo anniversario. Con loro Vittorio Nocenzi, figura culturale di eccellenza di Marino

Il Banco del Mutuo Soccorso, uno dei gruppi rock progressive più noti in Italia e all'estero, compie 40 anni e festeggia questo importante anniversario con un tour che partirà questa sera da Palermo insieme a Le Orme.

Nel mese di giugno prossimo uscirà la prima biografia ufficiale dello storico gruppo e riprendendo il titolo di una loro storica canzone si intitolerà "Non ci rompete" e sarà curata da Francesco Villari. Al termine del tour in autunno pronto anche il nuovo CD di enediti "Sacro Massacro" con il singolo di lancio Imago Mundi.

Padre di questa storica band è il maestro Vittorio Nocenzi, che è nato e vive a Marino nel cuore dei Castelli Romani di cui è diventato un punto di riferimento culturale e da dove è partita la sua carriera artistica. In questi anni si è speso per la diffusione della cultura musicale nei Castelli Romani soprattutto per i giovani realizzando progetti di fama nazionale come "Le chiavi segrete della musica" con incontri degli studenti di tutta Italia, ha messo a disposizione borse di studio dando vita all'orchestra giovanile "Roma Electric Orchestra", sotto la sua direzione artistica composta da 35 elementi titolari e 35 sostituti di giovani musicisti di talento. Per il suo ruolo di prestigio c'è stato anche chi lo voleva candidato sindaco proprio di Marino nelle scorse elezioni comunali.

Il critico musicale Gabriele Maestri descrive così il ruolo del Banco del Mutuo soccorso nel panorama musicale italiano: "Il Banco è uno dei gruppi fondamentali degli anni '70 italiani, di loro è nota la capacità di sperimentazione si pensi alla lunghezza di un pezzo come Il giardino del mago, oltre 10 minuti. Dischi imperdibili come Capolinea o Non mi rompete e una voce decisamente particolare, Big Di Giacomo".

"Tutti i musicisti del Banco si sono prodigati in vari settori della musica e hanno continuato la loro carriera a prescindere dal Banco, in particolare i Nocenzi - continua Gabriele Maestri - Un pezzo della storia della musica italiana, nato in un periodo in cui artisti e discografici avevano voglia di sperimentare e amavano la trasgressione intelligente e fatta con spessore artistico: dobbiamo essere loro grati anche solo per questo"

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