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Marino: ubicazione dell'ecocentro, l'opposizione chiede un referendum

I partiti di opposizione chiedono che venga utilizzato il nuovo strumento partecipativo del referendum, invece delle assemblee pubbliche per discutere dell'ubicazione dell'ecocentro

Sono quattro le aree urbane identificate dall'amministrazione comunale di Marino dove potrebbe sorgere l'isola ecologica comunale, che sarà funzionale all'avvio della raccolta differenziata su tutto il territorio comunale: uno vicino al sito iniziale di Cava dei Selci a ridosso di via Appia, un altro su via Nettunense all’altezza del chilometro 1,500 tra Castelluccia e Frattocchie, un terzo in zona Divino Amore – Mazzamagna, l’ultimo all’estremità ovest di viale della Repubblica, all’intersezione con le vie Frassati e Falcognana al confine con l’area del Green House.

Proprio per dibattere della possibile dislocazione dell'ecocentro sono state convocate tre assembele pubbliche a ridosso delle festività natalizie (28 dicembre, 4 e 13 gennaio) in cui verranno raccolte le espressioni di volontà dei presenti, da parte di rappresentati dell'amministrazione comunale.

Su queste modalità di coinvolgimento della cittadinanza, i partiti di opposizione in consiglio comunale hanno mostrato le loro perplessità tanto da chiedere l'indizione di un referendum sulla scelta della sede dell'isola ecologica come previsto dal nuovo regolamento comunale.

I consiglieri Franca Silvani, Gianfranco Venanzoni ed Enrico Iozzi (PD e Centrosinistra), Sabrina Minucci (Laboratorio Rinascita), Stefano Cecchi e Cinzia Lapunzina (Decentramento) hanno espresso le loro perplessità su un sistema di coinvolgimento dei cittadini poco trasparente e democratico: "Ci sembrano date non inclusive, c’è il forte rischio di una scarsa partecipazione dei cittadini che invaliderebbe la consultazione nel suo concetto di base – hanno tuonato i consiglieri di minoranza -. Ci spiegate come possa essere possibile raggiungere i 25mila residenti dei territori interessati dall’econcentro in pochissimi giorni e per di più soltanto con lo strumento del sito istituzionale e dei manifesti?".

Molto critica il contenuto della delibera di indizione delle assemblee in cui si dice che gli addetti alla raccolta delle manifestazioni di volontà dei cittadini residenti, potranno essere i consiglieri comunali o gli assessori: "Una modalità di procedura non tollerabile che potrebbe inficiare la democraticità della consultazione. Auspichiamo vogliate ritirare la delibera così come formulata".

"Non crediamo – hanno concluso – nello strumento di democrazia diretta proprio del Movimento 5 Stelle che individua un aspirante parlamentare su facebook anche con pochi click. Procedimento molto simile alla modalità di consultazione prevista dall’amministrazione, con la quale rischiamo che la vera volontà dei cittadini non venga registrata. Ed è proprio per tutelarli nei loro diritti che siamo favorevoli all’applicazione dello strumento puro del referendum il quale, oltre a garantire vera democraticità alla consultazione, raggiungerebbe realmente tutti i cittadini interessati, molti dei quali hanno già ampiamente manifestato volontà di approfondimento della tematica. Riscontriamo con rammarico, tuttavia, come l’amministrazione abbia bocciato la nostra richiesta, non ravvedendo in essa requisiti di accoglibilità, pur se lo statuto del referendum è stato da loro recentemente approvato".

 

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