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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Dissesto idrogelogico: a che punto siamo nei Castelli Romani?

In queste ore tutti hanno visto le immagini dell'ennesima alluvione a Genova ed è il caso di chiedersi: nei Castelli Romani qual è la situazione in merito al dissesto idrogeologico? Lo abbiamo chiesto al presidente dell'ordine dei geologi del Lazio

Alberi che cadono, tombini che saltano, sistemi fognari che collassano, strade che si sbriciolano e che si allagano: sono solo alcuni degli effetti di una cattiva manutenzione del territorio che si manifestano in caso di effetti meteorologici di notevole portata e che richiamano l'attenzione delle istituzioni sono nella fase dell'emergenza. In queste ore tutti hanno visto le immagini dell'ennesima alluvione a Genova ed è il caso di chiedersi: nei Castelli Romani qual è la situazione in merito al dissesto idrogeologico?

Alla fine dell'estate sulla stampa locale aveva avuto risalto la continua caduta di alberi nel comune di Grottaferrata a seguito dei temporali e delle forti piogge di un'estate anomala da un punto di vista climatico. Questo è solo uno degli esempi più recenti nei Castelli Romani di come una non corretta cura del territorio possa provocare danni e incidenti. I residenti di Marino conoscono i frequenti allagamenti delle periferie di Santa Maria delle Mole e Cava dei selci con lo straripamento di alcuni fossi.

Il dissesto idrogeologico  è un problema urgente in tutto il territorio nazionale e lo è ovviamente anche nei comuni castellani, un area molto vasta dove ogni realtà comunale ha le sue caratteristiche, ma le problematiche spesso si equivalgono. 

Per capire come è lo stato della cura del territorio nei Castelli Romani abbiamo interpellato Roberto Troncarelli, presidente dell'ordine dei geologi del Lazio. "Nei Castelli Romani la situazione non è più grave di quella di altre zone e le criticità emergono sempre con eventi eccezionali per esempio grandi piogge a cui le amministrazioni locali sono impreparate per una scarsa manutenzione del territorio - spiega Troncarelli - Volendo poi calarsi nella realtà del territorio tra i principali problemi idrogeologici troviamo la presenza di arsenico nelle acque dovuto proprio alle caratteristiche morfologiche  e ovviamente non possiamo non citare frane e smottamenti nelle alture e la poca tenuta delle fogne e la caduta degli alberi".

"Negli enti locali c'è scarsa consapevolezza  della gestione del territorio e spesso le criticità emergono in caso di eventi, per lo più piogge come detto, non così eccezionali per la loro entità - continua il Presidente dell'ordine dei geologi del Lazio - Il nostro Ordine, così come fatto da altri ordini regionali, già da tempo ha proposto alla Regione Lazio l’attivazione di presidi territoriali, di supporto agli enti locali. Purtroppo siamo ancora in attesa di risposta. Vorremmo supportare i comuni non solo nella fase dell'emergenza, ma soprattutto nella prevenzione".

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