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Genzano Genzano di Roma / Via Achille Grandi

Genzano: lavori di ristrutturazione all'ex Hotel Primus, scatta la psicosi "immigrati"

I lavori di ristrutturazione della struttura alberghiera da tempo in disuso hanno fatto scattare l'allarme sulla sua trasformazione in centro di accoglienza, smentita da parte dell'amministrazione comunale

E' bastato l'avvio dei lavori nell'ex struttura alberghiera di Genzano, l'hotel Primus chiuso da tempo, a far scattare la "psicosi immigrati". Forse assuefatti dalle notizie bufala che raccontano di migranti in hotel a 5 stelle, le movimentazioni di cantiere hanno subito allarmato i residenti del quartiere di Via Achille Grandi a Genzano e fatto temere nella trasformazione dell'ex albergo in un centro di accoglienza.

Lavori che si svolgerebbero di nascosto e di notte, decine e decine di migranti pronti ad essere ospitati a Genzano all'oscuro di tutti senza avvertire la cittadinanza, con tanto di candidati alle elezioni politiche pronti a sventolare la bandiera della sicurezza per gli italiani. Invece niente di tutto questo, l'Hotel Primus è stato acquistato da una nuova proprietà che ha avviato i lavori per riaprire l'albergo.

A rassicurare cittadini e politici è stata l'assessora Elisabetta Valeriani: "I lavori di ristrutturazione dell’ex hotel Primus di via Dottor Pellegrino non sono collegati al progetto Sprar o all’apertura di un eventuale Cas. Si tratta infatti di un intervento di manutenzione ordinaria messo a punto dal proprietario dell’immobile che ha informato regolarmente gli uffici comunali preposti di inizio lavori. La società che ha rilevato la struttura ha informato l’Amministrazione dell’intenzione di adibire la stessa a sezione alberghiera".

L'assessora ha voluto, inoltre, chiarire che l'amministrazione comunale ha deciso di avviare un percorso di condivisione sull'accoglienza dei migranti proprio perché è un tema sensibile per l'opinione pubblica: "Questa Amministrazione ha aderito alla rete Sprar e dallo scorso luglio ha messo in piedi un tavolo di collaborazione con le associazioni presenti del territorio per creare un setting per l’accoglienza. Il primo passo è l’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini – ha spiegato l’assessora  e la creazione di una rete di dialogo tra associazioni e cittadini in preparazione dell’arrivo: ricordiamoci che non arrivano pacchi, ma persone. Il nostro obiettivo è fornire la giusta informazione, per consentire ai cittadini di formarsi una coscienza personale e critica sul tema dell’ingresso dei richiedenti asilo”.

"La decisione di aderire allo Sprar ha immediatamente attivato numerose associazioni e realtà del territorio che hanno dato vita al tavolo ‘Costruiamo ponti – Abbattiamo muri’: realtà diverse ma animate dalla volontà di rafforzare la cultura dell’accoglienza e della solidarietà, unite dalla necessità di scardinare la lettura allarmistica e xenofoba con cui oggi si affronta la questione migratoria. L’Amministrazione si sta muovendo lungo tre target di riferimento: bambini, anziani e parrocchie. La scuola rappresenta un interlocutore primario, perché al di fuori della famiglia è l’ambiente in cui si acquisiscono quei valori che accompagneranno l’individuo per tutta la vita; puntiamo ai centri per anziani e alle parrocchie per creare una rete di collaborazione, per lavorare sulle convergenze, non sulle divergenze o sui colori politici".

"Ricordiamo che l’adesione al progetto Sprar rappresenta una forma di tutela della nostra comunità da forme di accoglienza insostenibili perché consente di gestire una più equa distribuzione dei migranti sul territorio, evitando la formazione di ghetti o di sacche potenziali di criminali. Non aderire alla rete avrebbe significato subire decisioni imposte, come ad esempio l’apertura di nuovi Cas da parte dei privati che partecipano ai bandi e, di conseguenza, l’arrivo un numero maggiore di persone sul territorio, senza che potessimo ricoprire un ruolo attivo. La gestione del progetto Sprar consente al Comune di gestire direttamente insieme ad un ente attuatore le politiche di accoglienza, che con un Cas vengono imposte dal vincitore del bando", conclude l'assessora.

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