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Genzano: il professor Hellmut Hager dona al Comune la sua collezione di quadri del ‘600 e ‘700

Oltre cento le opere destinate al palazzo Sforza Cesarini, definito “sede espositiva ottimale per raccogliere i frutti degli studi e degli interessi intellettuali di una vita”

114 dipinti del Seicento e Settecento europeo con pittori del calibro di Guercino, Romanelli, Brandi, Guarini e Trevisani sono stati donati al Comune di Genzano per essere destinate a Palazzo Sforza Cesarini, dal professore Hellmut Hager, docente Emerito di Storia dell’Arte presso la Pennsylvania State University, venuto a mancare recentemente.

Hellmut Hager è stato uno dei massimi studiosi delle figure di Carlo Fontana, di Filippo Juvarra e Gian Lorenzo Bernini e Palazzo Sforza Cesarini è stato individuato come “sede espositiva ottimale per raccogliere i frutti degli studi e degli interessi intellettuali di una vita” e ospitare le collezioni artistiche del professore. Il prossimo 20 maggio è prevista proprio l’inaugurazione della mostra delle opere ricevute in donazione al Palazzo Sforza Cesarini.

“Il lavoro fatto sulla promozione e valorizzazione del complesso monumentale principale della città – ha dichiarato il Sindaco Flavio Gabbarini – ha suscitato l’attenzione di molti addetti ai lavori ed osservatori esterni attirando migliaia di visitatori e favorendo la crescita di una credibilità culturale e amministrativa della nostra città. Questa donazione costituirà il primo nucleo di una collezione di opere d’arte, che sarà permanentemente esposta presso il Palazzo Sforza Cesarini e siamo certi che incrementerà ulteriormente la visibilità e il numero dei visitatori della nostra città”.

Anche l’Assessore ai beni culturali, Virginio Melaranci, ha commentato con soddisfazione questa donazione come “il risultato di un percorso di qualificazione dell’offerta culturale, riscontrabile nella qualità delle mostre temporanee realizzate in passato nel Palazzo Sforza Cesarini, con il contributo di curatori di grande risonanza ed esperienza, da quella di Mimmo Paladino dell’estate del 2014, a quella dei ritratti storici della famiglia Sforza, a quelle di arte contemporanea dei mesi scorsi".

"Va sottolineato – ha proseguito l’Assessore – come tale risultato giunga come conseguenza di un processo di apertura progressiva del nostro patrimonio culturale verso l’esterno, che vede la collaborazione e la messa in rete con strutture, università straniere e realtà territoriali vicine. È proprio grazie alla collaborazione consolidata con l’Amministrazione uscente del Comune di Ariccia e al Museo di Palazzo Chigi, infatti, che dobbiamo questa grande acquisizione”.

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