rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Ariccia Ariccia / Piazza di Corte

Emilio Cianfanelli:"Sanità, territorio e impresa sociale per Ariccia"

Emilio Cianfanelli si prepara a concorrere per il suo quarto mandato da sindaco di Ariccia per il centro-sinsitra. A Romatoday ha raccontato il lavoro svolto in questi cinque anni di amministrazione e come proseguirà il suo lavoro se sarà rieletto sindaco

Emilio Cianfanelli, è tra i sindaci dei Castelli Romani più longevi, concorre infatti per il quarto mandato da sindaco di Ariccia dopo una pausa tra il 2001 e il 2005. Sostenuto da tutto il centro-sinistra e da alcune liste civiche ha fatto della sanità e del rilancio culturale di Ariccia i suoi cavalli di battaglia. A Romatoday ha raccontato il lavoro svolto in questi cinque anni di amministrazione e come proseguirà il suo lavoro se sarà rieletto sindaco.

In questi cinque anni di amministrazione quali sono i punti cardine del lavoro svolto dalla giunta da lei guidata? Che bilancio fa del suo mandato da sindaco di Ariccia?

Gran parte del nostro mandato è stato puntato a bloccare la speculazione edilizia voluta dalla giunta regionale guidata da Francesco Storace e dall’amministrazione di centro-destra che ha guidato Ariccia dal 2001 al 2005: abbiamo bloccato la variante al piano regolatore, il piano particolareggiato e siamo usciti dai patti territoriali. Le azioni più eclatanti sono stati il blocco del centro commerciale Panorama e della speculazione edilizia sulla Nettunense in zona agricola e la revoca dell’accordo di programma sull’ospedale da prima ipotizzato su sette ettari con assemblazioni edilizie circostanti, mentre il nuovo programma ha previsto la costruzione dell’ospedale su dieci ettari dove su cinque sorgerà il parco della salute, abbiamo inoltre acquisito la proprietà dell’ospedale Spolverini. Queste sono le azioni principali: ospedale, infrastrutture per l’ospedale e recupero del centro-storico con la pavimentazione in basalto, i risanamenti igienico-sanitari, recuperato un ex chiesa come teatro comunale e messo a disposizione dei fondi comunali per incentivare il commercio con prestiti tutelati in ragione di 30mila per esercizio commerciale che non pagano né la TIA né l’occupazione del suolo pubblico. Abbiamo poi messo mano a Palazzo Chigi e al suo Parco: siamo un grande centro studio sul barocco con tantissimi mecenati che hanno donato centinaia di euro al nostro comune, con donazioni molto importanti che ci hanno permesso di aprire il museo del barocco romano, il più importante al mondo insieme all’idea di aprire una sezione di arte contemporanea. Stiamo poi costruendo un ascensore orizzontale che mette in comunicazione il parcheggio sotto il ponte monumentale con la piazza cittadina. Ci siamo poi occupati della stabilità dei ponti monumentali che hanno rischi sismici e strutturali e per questo sono chiusi al traffico pesante. Abbiamo dato importanza allo sport con nuovi impianti calcistici e una nuova foresteria. Non tralasciamo gli interventi di manutenzione stradale tra cui anche il finanziamento per lo svincolo dell’Appia bis verso l’ospedale dei Castelli che ci permette di ripensare totalmente la viabilità di Ariccia.

Due temi hanno agitato i sonni degli amministratori locali dei Castelli Romani: l'acqua e i rifiuti. Come si è mossa la sua amministrazione comunale?

Per l’acqua siamo intervenuti immediatamente mettendo in funzione un dearsenizzatore risolvendo il problema dei livelli di arsenico e rendendo l'acqua potabile su tutto il territorio comunale. Per quanto riguarda i rifiuti. Nel centro storico c’è chi ancora butta il sacco della spazzatura indifferenziato e prende la multa: la mentalità va cambiata, siamo arrivati al 71% di raccolta differenziata attraverso la sensibilizzazione e con le sanzioni e dando il buon esempio, molti cittadini pensano che il decoro urbano sia un fatto del Comune e che non li riguardi e si disfano dei rifiuti senza rispettare il calendario dei conferimenti, per non tenerlo in casa. Facendo rispettare questi piccoli criteri passi per “sindaco sceriffo” .

La costruzione dell’ospedale dei Castelli è stato uno dei baluardi della sua amministrazione. In merito a questo tema  lei ha parlato dei collegamenti e delle infrastrutture per il nuovo polo ospedaliero tra cui il collegamento con l’Appia Bis che ha visto la protesta dei comitati cittadini di Vallericcia, Inoltre prima che il policlinico sia costruito l’attuazione del piano sanitario ha portato al depotenziamento di diversi ospedali dei Castelli Romani da Velletri, Genzano fino a Frascati. Qual è la sua posizione su questi due aspetti legati alla salute dei cittadini?

Per quanto riguarda i lavori infrastrutturali l’Appia Bis è una strada a quattro corsie in galleria ed è impensabile che per Ariccia e Albano ci possa essere un solo svincolo a Via Crocifisso con tre rotatorie consecutive. Lo svincolo previsto su Vallericcia esce su un terreno su cui insiste una serra costruita abusivamente e il proprietario della serra ha dato vita al comitato secondo il criterio “non nel mio cortile”. Lo svincolo servirà migliaia di persone non si può tutelare ciò che è costruito abusivamente. Noi conoscendo la mentalità locale abbiamo attivato dei meccanismi di partecipazione, rinunciando a demolire alcune case senza favorire i padroni ma valutando la qualità degli interventi abitativi alcuni costruiti a ridosso delle strade. Bisogna riqualificare il territorio e non pensare solo a fini elettorali e cambiare una mentalità. Per quanto riguarda la sanità, in senso stretto, la possibilità del commissariamento  deresponsabilizza la gestione della sanità idi cui il Lazio è una regione meno virtuosa. La giunta Storace ha cartolarizzato tutti gli ospedali e messo in atto il colpo di Lady Asl, la giunta Marrazzo si trovò in deficit e decise di contrarre dei mutui e iniziò a fare un piano di risanamento ospedaliero. L’errore grave dei Presidenti Marrazzo e Polverini è stato farsi nominare commissari per la sanità dal Governo, il Presidente della Regione deve perseguire gli interessi del popolo da cui viene eletto e non gli interessi di risanamento economico voluti dal ministro delle finanze se pur giusti, ma non in linea con i doveri di un presidente di regione. Bisogna chiudere i posti letto e si chiudono nei Castelli Romani, l’anello più debole della catena. Avere posti letto non specializzati negli ospedali, se pur economicamente dispendioso, permetteva di  non avere sette ore di fila nei pronti soccorsi, ora intasati proprio per il taglio dei posti letto. Chi parla ha fatto quarant’anni di ospedale e quando non si riusciva ad inquadrare subito un paziente lo si teneva in reparto per accertamenti ora non avendo posti letto si occupano le barelle comprese quelle delle autoambulanze che non possono ripartire. La Regione che dovrebbe essere l’organo di controllo e organizzazione ha cominciato a controllare ciò che lei stessa gestiva con un turbinio di nomine e cambi di direttore in tempi record che non permettono di conoscere le situazioni da governare. La soluzione nei Castelli Romani è avere almeno 4 ospedali da 400 posti letto e riutilizzare le strutture già esistenti per nuove funzionalità, potenziando anche il ruolo dei medici di base.

Quali sono i tre punti fondanti del suo programma elettorale per il suo secondo mandato da sindaco e come si muoverà per seguire le indicazioni dell’ANCI per valorizzare la presenza delle donne nelle liste elettorali e nella composizione della giunta?

Noi abbiamo avuto sempre donne di rilievo nelle nostre amministrazione: l’assessore ai lavori pubblici è una donna, il presidente del consiglio comunale è una donna e nelle liste ci sono giovani donne preparate. La lista civica con cui ho iniziato la mia attività di sindaco è mandata avanti esclusivamente da donne.
Per i punti fondanti del mio programma direi: difesa del territorio dei Castelli Romani, la sanità con le infrastrutture e particolare attenzione al riconoscimento dell’aumento dell’età media con l’impresa sociale. Inoltre per i prossimi cinque anni abbiamo intenzione di creare tre poli scolastici per le scuole dell’obbligo  costruiti secondo i sistemi antisismi con impianti sportivi vendendo tutte le altre scuole comunali.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Emilio Cianfanelli:"Sanità, territorio e impresa sociale per Ariccia"

RomaToday è in caricamento