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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Lanuvio: dopo gli atti vandalici, manifestazione di solidarietà per il sindaco Galieti

In piazza Carlo Fontana a Lanuvio cittadini, forze politiche e colleghi sindaci si sono incontrati per esprimere solidarietà al sindaco Galieti dopo gli atti vandalici subiti

#iostoconLuigi  è l'ashtag lanciato sui social network per esprimere solidarietà e vicinanza al sindaco di Lanuvio Luigi Galieti vittima nelle ultime settimane di una serie di atti vandalici, da cui da ultimo lo sfondamento dei vetri della sua automobile. Nel centro di Lanuvio In piazza Carlo Fontana cittadini, forze politiche e colleghi sindaci si sono incontrati per esprimere solidarietà al primo cittadino.

"Esprimo tutto la mia solidarietà all'amico e Sindaco di Lanuvio - sono le parole del collega primo cittadino di Albano Nicola Marini - Il Sindaco Galieti è una persona perbene ed un uomo di grande cultura. La violenza, l'aggressività, l'intimidazione non sono strumenti di civiltà, ma vili espedienti utilizzati da chi non ha argomenti da proporre. Forza e coraggio Luigi! Buon lavoro!"

Nel rapporto elaborato da Avviso pubblico e presentato a inizio estate nel mese di giugno dal titolo “Amministratori Sotto Tiro” emerge uno scenario poco rassicurante in cui operano gli amministratori locali in Italia: quotidianamente sono oggetto di minacce e intimidazioni si conta dalle statistiche una minaccia ogni 18 ore ai danni di sindaci, assessori e consiglieri comunale.

In Senato l'apposita commissione di inchiesta sulle intimidazioni agli amministratori locali ha fornito nella sua relazione finale un quadro dettagliato dele fenomeno, sottovalutato per tantissimi anni. Purtroppo alle semplici minacce spesso si passa agli omicidi, dal 1974 ad oggi sono ben 132 le uccisiioni di amministratori locali da parte della criminalità organizzata, dal terrorismo o da semplici cittadini.

Tra le forme di intimidazione più diffuse troviamo i danni ad automobili, incendi, aggressioni, ma anche lettere e telefonate minatorie. Purtroppo da come emerge dalla relazione del Senato moltissimi episodi non vengono denunciati per paura di ritorsioni e una quota rilevante delle dimissioni degli amministratori in carica è dovuta proprio alle minacce ricevuti.

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