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Castel Gandolfo: malumori nel PD per la ricandidatura automatica della sindaca Monachesi

Quattro componenti del direttivo del Partito Democratico di Castel Gandolfo hanno contestato la decisione di ricandidare automaticamente la sindaca uscente Milvia Monachesi. La segreteria risponde: "La decisione è arrivata dopo sei mesi di dibattito"

L'annunciata ricandidatura per le elezioni di primavera di Milvia Monachesi a sindaco di Castel Gandolfo ha suscitato qualche malumore nel Partito Democratico e quattro membri del direttivo, Erminio Barbacci Ambrogi , Roberta Lucidi , Sebastiano Ilari , Daniela Petriconi, hanno diffuso una nota di stampa in dissenso alle scelte della segreteria del partito locale e alla maggioranza del direttivo.

"In data 17 gennaio, dopo rinvio, si è tenuto il Direttivo di circolo del Pd di Castel Gandolfo per deliberare e discutere in merito alle prossime elezioni amministrative - si legge nella nota di stampa dei quattro componenti di minoranza -  Dei membri eletti ne erano presenti solo 8".

"In tale occasione si pensava di poter confrontarsi e valutare l’operato avuto dalla nostra amministrazione in questi 5 anni, gli obiettivi dichiarati nel mandato di programma e quelli raggiunti, le scelte politiche fatte, le alleanze future possibili, le linee guida per stilare il programma da sottoporre agli elettori, la consultazione degli iscritti, ma niente di tutto questo, il solo obiettivo della riunione è stato: formalizzare la ricandidatura a Sindaco per le prossime elezioni amministrative di Milvia Monachesi. Cara Segretaria, la delusione e il venir meno delle aspettative di dialogo e di confronto ci ha spinto a fare questo manifesto affinché i cittadini siano informati della gestione 'clientelare' della sezione del PD di Castel Gandolfo", conclude la nota.

La risposta delle segreteria del Partito Democratico di Castel Gandolfo non si è fatta attendere: "Abbiamo letto con profonda amarezza, un intervento firmato da quattro membri del direttivo del Partito Democratico di Castel Gandolfo del quale ci troviamo a dover puntualizzare, una volta per tutte, alcuni aspetti - è la risposta della segreteria del PD castellano - Crediamo sia opportuno cominciare dal principio, e cioè dallo scorso Congresso locale durante il quale, sulla base del riconoscimento del buon lavoro amministrativo del Sindaco Monachesi e della sua Giunta, e indicando unanimemente un percorso di riconferma dello stesso Sindaco, si è deciso di esprimere una lista unica anche con il loro gruppo, che esprime, tra l'altro, anche il Vicesegretario di circolo: un modo, questo, per evidenziare la nostra totale mancanza di autoreferenzialità (anche se avremmo avuto, volendolo, tutti i numeri per esserlo)".

"Ecco, quindi, che la ricandidatura del Sindaco Monachesi è il risultato di un percorso portato avanti, con passione e determinazione, non nell'ultima settimana ma negli ultimi 6 mesi: mesi in cui il confronto con il gruppo de La Pesca e con Marta Toti, suo esponente più riconosciuto,  non è mai mancato, condiviso anche con il PD provinciale e regionale.  Addirittura, ad onor del vero, dobbiamo sottolineare che tra i promotori della nota c'è anche chi nel corso degli ultimi direttivi ha più volte confermato il proprio assenso alla ricandidatura del Sindaco Monachesi".

"Accusare il circolo del Partito Democratico di perpetrare azioni clientelari,dimenticando volutamente che nel corso di quest'ultimo anno e mezzo abbiamo sempre cercato il dialogo e la condivisione con tutti coloro che hanno mostrato la volontà di collaborare per il bene del nostro partito e del nostro Paese, è un'assoluta falsità, ma comprendiamo bene rientri tutto nel gioco delle parti a cui sta giocando, da troppo tempo ormai, proprio una parte del nostro partito.", conclude il comunicasto stampa.

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