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Albano: il parcheggio della stazione deserto da quando è diventato a pagamento

Era successo già tre anni fa, ora i pendolari che prendono ogni giorno il treno per Albano sono costretti a parcheggiare nelle strade limitrofe creando non pochi disagi nel vicino quartiere di Miramare

Il parcheggio della stazione di Albano è il deserto del Sahara: da quando con il nuovo piano parcheggi è tornato a pagamento, i pendolari già vessati da un servizio di trasporto non a prova di capitale europea cercano di fuggire dal caro parcheggi. Era già successo tre anni fa e non appena il parcheggio era diventato di nuovo gratuito era tornato a riempirsi di automobili.

Ovviamente a farne le spese è il limitrofo quartiere di Miramare dove la mattina è ormai corsa al parcheggio selvaggio per accaparrarsi quei pochi scampoli di parcheggi gratuiti

"Segnaliamo un aumento del disagio su via Rossini, Donizetti, Vivaldi e Verdi dove si può assistere a veri e propri capolavori di sosta selvaggia - scrive il Comitato di quartiere di Miramare sul mensile di informazione AlbanoTeam - Chiaramente chi ci rimette sono i pedoni che, con il sistema incompleto e disconnesso dei marciapiedi e degli attraversamenti, sono costretti al continuo slalom tra le auto in sosta".

Il parcheggio gratuito più vicino è quello di Piazza Zampetti, però troppo lontano per permettere magari una corsa al volo per non perdere il treno e non dotato di collegamenti con la stazione.

Il Comitato di quartiere di Miramare lamenta che insieme al nuovo Piano parcheggi non si è pensato anche un nuovo piano del traffico: "Il Piano parcheggi avrebbe dovuto essere accompagnato o essere un tutt’uno con un piano del traffico e del sistema dei trasposti pubblici (meglio se dell’unione dei comuni) mediante il quale convogliare e/o facilitare la mobilità comprendendo i parcheggi a seconda delle esigenze e delle caratteristiche".

"Per esempio, non capiamo perché non è ancora stato ripristinato il senso unico sul corso principale, modificato con ordinanza per il ponte di via Vascarelle, ormai finito da anni.- conlude il comitato - Come non capiamo perché non è stato previsto un piano di sensi unici per migliorare la scorrevolezza e far sfruttare meglio parcheggi (come piazza Zampetti) per lo scambio con i mezzi pubblici".

Intanto i pendolari fuggono dal parcheggio a strisce blu della stazione, mettendo in crisi un intero quartiere. Perché non prevedere per favorire la mobilità sostenibile che chi ha l'abbonamento metrebus, possa considerarsi già "abbonato" al parcheggio senza dover pagare un ulteriore abbonamento o prevedere delle navette continue con i parcheggi di scambio? Proposte che potrebbero di certo rendere più facile la vita quotidiana di residenti, lavoratori e studenti.

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