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Albano Albano Laziale / Corso Giacomo Matteotti

Quando Massimo D'Azeglio amava i Castelli Romani e le sue donne

Il noto statista risorgimentale Massimo D'Azeglio amava soggiornare nei Castelli Romani dove visse delle travolgenti storie d'amore prima di sposarsi con la figlia di Alessandro Manzoni

Massimo D'Azeglio è noto nell'immaginario colletivo per aver pronunciato la massima storica: "Abbiamo fatto l'Italia ora facciamo gli italiani", ma pochi sanno che parte della sua esistenza è segnata da una permanenza nei Castelli Romani e ad Albano in particolare, dove visse un amore scandaloso.

D'Azeglio come Camillo Cavour è uno statista piemontese e artista versatile fu animatore e figura centrale del Risorgimento Italiano, ma anche esponente di spicco  dei cenacoli romantici milanesi, dominati dalla figura del Manzoni, di cui poi sposò la figlia.

Con i Castelli Romani viene in contatto durante la sua giovinezza quando i giovani usavano viaggiare nel Bel Paese alla scoperta dei suoi luoghi più fascinosi. Del suo lungo soggiorno castellano ne troviamo traccia nella sua ultima opera, “I miei ricordi”, apparsa postuma nel 1867, uno degli esempi migliori della memorialistica risorgimentale.

Della città di Albano Massimo D'Azeglio non parla in modo diffuso nelle sue memorie cita solo di sfuggita Villa Doria dove incontrava una nobildonna romana che non suscitava le sue simpatie, mentre regala ampio spazio agli altri paesi dei Castelli Romani.

Il motivo di mantenere in ombra Albano, dove pure egli risiedette per lungo tempo, è dovuto al fatto che fu il protagonista di un'adultera storia d'amore da cui nacque anche una figlia. Partiamo, però, dagli inizi della vicenda: è il 1821 quando Massimo D'Azeglio è ad Albano durante la stagione autunnale. Qui conosce una giovane e bellissima donna: Carolina Mezziere, figlia di uno zecchiere pontificio e già maritata da tempo, una donna bella quanto semplice.

Se pur priva di grandi doti intellettive e culturali Carolina era irresistibile e faceva perdere la testa ai suoi tanti corteggiatori, così come la perse Massimo D'Azeglio con il quale condivise momenti di passione indicibili.  D'Azeglio definisce la sua relazione come un “nodo inviluppato” che si intreccia ancora di più quando dall'unione con Caterina nasce una figlia, Bice, che crescerà con la madre perché D'Azeglio, pur essendo diventato padre, sa che il suo futuro non è ad Albano, ma in altri luoghi per maturare la sua vena artistica, ma anche per lottare per l'emancipazione dell'Italia.  D'Azeglio lascerà così i Castelli Romani per una nuova meta, Milano, dove dieci anni dopo il suo soggiorno albanense sposerà Giulietta Manzoni.

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