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Albano: l'odissea delle famiglie che da 14 anni vivono nell'ostello della gioventù

Nel 2001 alcuni nuclei familiari che vivevano nelle case popolari di Via Vascarelle sono stati temporaneamente trasferite in quello che era l'ostello della gioventù per permettere la messa in sicurezza degli appartamenti. Sono passati 14 anni...

Ieri si è aperto ufficialmente il Giubileo straordinario della Misericordia, ad Albano ci sono ancora i retaggi di opere avviate per l'Anno Santo del 2000, mai entrate in funzione e destinati ad altri usi rispetto a quello per cui erano state realizzate. 

E' il caso dell'Ostello della Gioventù nel centro storico di Albano realizzato in occasione del Giubileo del 2000 per accogliere pellegrini e turisti e che non è mai entrato in funzione perché da ormai quasi 15 anni ospita delle famiglie che vi dovevano trovare una sistemazione temporanea in attesa della messa in sicurezza degli edifici di edilizia popolare di Via Vascarelle. 

Una sistemazione temporanea solo a parole perché è ormai dal 2001 che quelle famiglie vivono tra disagi e mille difficoltà in una struttura non pensata come dimora abituale, sono passate 3 lustri e diverse amministrazioni comunali, ma nessuna data certa di rientrare nelle proprie abitazioni. 

Del caso delle famiglie con disabili e anziani confinate nell'ex ostello della Gioventù se ne è interessata la consigliera comunale del Movimento 5 stelle Federica Nobilio: "Ho deciso perciò di presentare un’interrogazione per chiedere chiarimenti e soprattutto per chiedere conto di tanto colpevole silenzio dell'amministrazione comunale e magari per capire se esiste un impegno, una volontà di ridare dignità (perché solo e semplicemente di diritti e dignità stiamo parlando!) a queste persone".

"Ho chiesto inoltre pubblicamente al Consigliere Comunale Massimiliano Borelli - scrive la Nobilio sul suo blog - di organizzare insieme un tavolo di confronto con il Sindaco, gli uffici, l’assessore competente, le famiglie interessate per cercare, andando oltre le strumentalizzazioni politiche, di risolvere il problema e di far sì che una piccola storia ignobile diventi una grande storia di servizio ai cittadini perché come diceva Peter Marshall se vogliamo costruire un mondo differente non possiamo essere indifferenti. Anche se 14 anni (oramai quasi 15) saranno duri da cancellare".
 

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