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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Albano: crolla parte della Tomba degli Orazi e Curiazi, è emergenza per i beni archeologici

Ieri sera alcuni crolli parziali hanno interessato il sepolcro degli Orazi e Curiazi, ma è solo un sintomo dell'abbandono dei beni archeologici di Albano

Ieri pomeriggio intorno alle 18.30 si sono verificati piccoli crolli e cedimenti sulla Tomba degli Orazi e Curiazi, uno dei gioielli archeologici di Albano, con la caduta di alcune pietre sul via della Stella che è stata chiusa al traffico.

Le cause sono ancora da accertare, ma il monumento potrebbe essere stato sollecitato dalle vibrazioni provocato dal passaggio dei bus Cotral che non potendo transitare sul ponte di Ariccia utilizzano vie alternative sotto Vallericcia, transitando vicinissimi al mausoleo.

Nella serata di ieri il sindaco di Albano Nicola Marini e il suo collega ariccino Emilio Cianfanelli si sono recati sul posto per verificare l'entità dei danni e seguire le prime operazioni di messa in sicurezza.

L'episodio di ieri è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso su una ultra decennale politica di abbandono dei beni archeologici di Albano. Il nostro giornale aveva documentato come la villa di Pompeo Magno era ormai diventata una latrina a cielo aperto soggetta a numerosi raid di vandali. Basti pensare che ci sono voluti ben 10 anni per mettere in sicurezza Porta Pretoria, nascosta per anni alla vista di cittadini e turisti da orribili ponteggi.

Non è l'unico caso, alcune settimane fa un'aspra polemica si era aperta tra l'assessore ai beni culturali Claudio Fiorani e i militanti del Movimento 5 stelle che durante una loro iniziativa erano entrati nei Cisternoni romani in assenza del custode e aprendo il cancello che non era ben chiuso. Al di là della polemica politica e degli attacchi reciproci il fatto aveva portato di nuovo all'attenzione dell'opinione pubblica: quei beni archeologici che dovrebbero essere un gioiello per Albano se in alcuni casi sono abbandonati in altri sono inaccessibili.

Ormai è diventata quasi mitologica in città la figura del "custode del museo" che è una sorta di San Pietro locale e detiene tutte le chiavi dei monumenti di Albano: un turista che vi arriva forse per sbaglio a visitarli deve prenotare la visita e attendere che i monumenti siano "schiavati".  Così si incentiva a fatica il turismo specie se i luoghi visitabili sono aperti in orario di lavoro e chiusi il fine settimana.

Forse il sistema di gestione dei beni culturali ad Albano come in Italia deve essere ripensato, per non ritrovarci con la nostra maggiore ricchezza tutta un crollo, come a Pompei.

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