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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Chiusura di pediatria del Regina Apostolorum, Assotutela denuncia la Regione

Il taglio di 16 posti letti in una delle strutture ospedalierie private più importanti dei Castelli Romani ha privato il territorio di un punto di riferimento per la salute dei bambini

Nei mesi scorsi genitori, medici e operatori sanitari si erano appellati anche a Papa Francesco per impedire la chiusura del reparto di pediatria del Regina Aspostolorum di Albano, uno dei punti di riferimento per la sanità dell'infanzia nei Castelli Romani e non solo. Il reparto attivo ormai da 30 anni era un punto di riferimento per tutti i comuni dell'Asl Rmh.

La privazione di un servizio ospedaliero così importante per la salute dei bambini ha spinto l'Assotutela, nota associazione dei consumatori, a denunciare la Regione Lazio per negazione del diritto alla salute, appunto, diritto costituzionalmente garantito.

"Chiediamo un intervento urgente per modificare il documento tecnico del decreto del Commissario ad acta della sanità del Lazio del 31 Ottobre 2014, in merito alla cancellazione di 16 posti letto del reparto di pediatria dell'Ospedale  Regina Apostolorum di Albano", dichiara in una nota di stampa il Presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato.

"Tenuto conto della struttura in oggetto, costituita e convenzionata con la Regione Lazio da oltre venti anni, punto di raccordo della rete tra i pediatri di base del territorio della Asl Latina1, è inconcepibile determinarne la chiusura e lasciare senza primo soccorso pediatrico i pazienti residenti nelle zone di Aprilia, Falconiana, Campo di Carne, Via Strampelli e zone limitrofe, interregno tra la Asl Latina1 e la Asl dei Castelli Romani".

"L'inciviltà regna sovrana dopo tutti i tributi che paghiamo ed affrontiamo- continua la Presidente Maritato -  la salute dei nostri figli è messa a repentaglio da questo decreto, considerando che per pazienti con patologie cardiache gravi in codice rosso il primo pronto soccorso dista 25 chilometri. Distanza e tempo che probabilmente, potrebbero risultare fatali. Una denuncia querela alla Procura della Repubblica di Roma è stata presentata dall'Associazione questa mattina per negazione del diritto alla salute, abuso di atti d'ufficio e omissione in atti d'ufficio nei confronti della Regione Lazio, del Direttore generale dell'Asl Roma H e del Ministero della Sanità".

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