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Martedì, 16 Aprile 2024
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Albano: raccolta differenziata a che punto stiamo? Ne parliamo con il consigliere Andreassi

Dopo la richiesta da parte del Coordinamento dei Comitati di Quartiere di un consiglio comunale straordinario sulla raccolta differenziata, abbiamo intervistato il Consigliere Luca Andreassi per capire a che punto è il porta a porta ad Albano

Lo scorso 24 febbraio con una richiesta ufficiale, il Coordinamento dei Comitati di Quartiere ha richiesto all'amministrazione comunale di Albano la convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere in merito alla gestione della raccolta dei rifiuti e del sistema di raccolta differenziata. In un'intervista sulla stampa locale il Presidente dei Comitati di quartiere Arturo De Marzi aveva mosso critiche molto dure al sistema di raccolta differenziata partito ormai da oltre due anni in diversi quartieri della città, soprattutto in riferimento alle percentuali di differenziazione dei rifiuti considerate dai dati in possesso dei comitati di quartiere troppo basse, poco più del 21%. 

Per capire a che punto è l'ampliamento del sistema di raccolta differenziata nel comune di Albano abbiamo incontrato il consigliere comunale Luca Andreassi, esperto nella materia della gestione dei rifiuti e da anni ormai vero a proprio motivatore della diffusione del sistema porta a porta sull'intero territorio comunale. 

Consigliere Andreassi, il Coordinamento dei Comitati di Quartiere, alcuni giorni fa, ha richiesto un Consiglio comunale d’urgenza sulla raccolta differenziata. Qual è la sua posizione?

Sono naturalmente favorevole a qualsiasi occasione che possa essere di incontro e di crescita tra cittadini ed Amministrazione. Anche un consiglio comunale, se necessario. Sicuramente la certezza di interlocuzione è un aspetto importante. Ovvero sapere con chi si parla. Ho la sensazione, più di una sensazione viste le ultime elezioni amministrative che i personaggi che oggi parlano a nome e per conto di tutti i comitati di quartiere siano persone politicamente impegnate, che non hanno fatto mistero di sostenere una ben precisa parte politica. Il che è più che legittimo, ci mancherebbe. Ma allora ho dei dubbi che si possano presentare come una sorta di voce del popolo. Facciano legittimamente politica come hanno fatto negli ultimi mesi, ma non strumentalizzino cittadini che probabilmente neanche conoscono la posizione dei loro “rappresentanti” di quartiere.

I Comitati di quartiere sostengono che la percentuale del porta a porta sia diversa da quella che l’Amministrazione ha reso pubblica e critiche sono state mosse anche sul cosiddetto caro-bollette e sui metodi di calcolo. Come controbatte? 

Mi è venuto in mente davvero che siamo una Nazione di Commissari Tecnici. Gente che senza sapere neanche di cosa parla sta per ore a commentare le scelte dell’allenatore sull’opportunità o meno di schierare questo o quel giocatore. E davvero il tutto è comico. I numeri sono chiari. Nel mese di dicembre 2015 il livello di differenziazione del rifiuto, utilizzando l’unico indicatore ufficiale e consolidato, ovvero la scheda che mensilmente inviamo alla Città Metropolitana di Roma Capitale, ha superato, su tutto il territorio, il 28%. Il che significa che nelle aree del porta a porta siamo al 60%. E i dati del Ministero dell’Interno e del SIOPE (non i miei, tanto per capirci) dicono che, utilizzando l’unico indicatore ufficiale per valutare l’entità della tariffa ovvero il costo pro capite annuo, Albano è la città in cui si paga di meno in tutta l’area Castelli Romani, litorale compresa (secondo solo a Lanuvio).

Si cerca quasi un comico tentativo di individuare altri indicatori diversi dal costo annuo pro capite (che ripeto è l’unico cha ha valenza, basti vedere i report ENEA ed ISPRA). Non conosco il geniale algoritmo alla base di questo risultato e non sono neanche granché interessato a conoscerlo. Perché non ha alcun valore se non quello di fare polemica strumentale. Se le chiedessero, ad esempio,  quale sia l’altezza media dei maschi italiani con età compresa tra 40 e 50 anni lei cosa farebbe? Prenderebbe l’altezza di tutti i maschi italiani che rispondono ai requisiti, la sommerebbe e poi la dividerebbe per tutti gli esemplari del campione.  Il loro ragionamento è quello di considerare solo quei maschi che sono, che ne so, del segno zodiacale del Leone e dei Pesci, includere anche la fascia di età tra i 20 e i 40 anni  purché tifosi della Lazio, tirare fuori un numero e pretendere che quello sia rappresentativo della realtà. Capisce che non posso commentare. Mi strapperebbero la laurea!

Tornando a parlare di rifiuti e raccolta differenziata: al momento  qual è la percentuale di residenti e di territorio coperti e quali sono le tempistiche per ampliare il "porta a porta" su tutto il territorio comunale?

Superiamo ormai il 50% sia in numero di cittadini coinvolti che in territorio. Con l’approvazione del prossimo bilancio andremo a definire la conclusione della raccolta differenziata su tutto il territorio. L’ultima tappa partirà verosimilmente in estate e c’è la volontà di concludere entro l’anno. .

Che destino hanno i materiali raccolti con il porta a porta? Sono rivenduti ai fini del riciclaggio?

Il Comune di Albano naturalmente rivende i materiali raccolti col porta a porta che hanno un valore commerciale (ad esempio la plastica) e paga invece per quelli che tale valore non lo hanno (ad esempio la frazione organica).  Attualmente la situazione, suddivisa per frazioni merceologiche, per la plastica in base al livello di purezza del materiale ci attestiamo su 303 €/ton per quello proveniente dal porta a porta e di 394 €/ton per quello delle macchine mangiaplastica. Per la carta siamo sui 65 €/tonn e i metalli misti 90 €/ton. Per lo smaltimento dell'umido il costo per l'amministrazione comunale si attesta sui 130 €/ton. 

Tornando indietro al 2013, anno in cui è partito il porta a porta, ripeterebbe la scelta di procedere gradualmente quartiere per quartiere piuttosto che attivare in modo omogeneo e simultaneo su tutto il territorio il sistema "porta a porta" come accaduto in altri comuni?

Avremmo potuto farlo, è vero. E forse oggi non staremmo parlando di fantasiosi algoritmi. Ma abbiamo scelto di trovare un punto di equilibrio, tra costi per i cittadini ed estensione del servizio. E mi pare che i fatti ed i numeri ci diano ragione.  

Ultima domanda, la raccolta differenziata nel centro storico. In alcune vie avete iniziato una sperimentazione con il porta a porta, state ripensando al precedente progetto di installazione dei cassonetti interrati? 

I cassonetti interrati continuano a rimanere un’opzione. Ma se la sperimentazione dovesse dare risposte positive, la limitazione dei mastelli, il servizio individuale anziché condominiale associato alla raccolta notturna come già accade a Velletri potrebbero convincerci a scegliere quest’ultima situazione, certamente più economica.
 

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