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Albano: perquisita la casa di un componente del Comitato “No all'inceneritore”

L’ordine di perquisizione è partito dalla procura di Latina che accusa l’attivista di aver lanciato dei petardi contro le forze dell’ordine impegnate nel controllo della manifestazione del 14 dicembre scorso

Proprio quando il destino della costruzione dell’inceneritore di Albano sembra deciso e i lavori pronti a partire, il comitato cittadino “No all’inceneritore” subisce un duro colpo. Nella giornata di martedì 5 maggio gli uomini del commissariato di Albano hanno perquisito l’abitazione di uno dei militanti del comitato.

L’ordine di perquisizione è partito dalla procura di Latina che accusa l’attivista di aver lanciato dei petardi contro le forze dell’ordine impegnate nel controllo della manifestazione del 14 dicembre scorso tenutasi ad Aprilia per manifestare contro il progetto di Turbogas.

Ad inchiodare il giovane trentenne residente a Genzano ci sarebbero stati dei filmati da cui è partita l’inchiesta che ha portato ai controlli nella sua abitazione. Controlli che hanno aggravato la situazione nonché gettato un’ombra di malevola considerazione nei confronti del comitato che da mesi si batte per evitare la costruzione del termovalorizzatore.

Durante la perquisizione gli agenti hanno infatti rinvenuto un centinaio di raudi nonché alcune dosi di marijuana, che sono state giudicate per uso personale tanto da inserire l’indagato nell’elenco degli assuntori. Immediata  è stata la solidarietà espressa dalle forze politiche dei Verdi e dal movimento Sinistra e libertà sia locali che regionali che hanno immediatamente riaffermato la democraticità nonché la piena legalità con cui agisce il comitato “No all’inceneritore” nonché l’onestà e la correttezza del militante sotto inchiesta giudiziaria auspicando una rapida risoluzione della vicenda.
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