Via Aurelia, strada allagata per il maltempo e danni ai negozi: la rabbia dei commercianti
La testimonianza: "Bisogna intervenire, sennò accadrà di nuovo"
Schiena piegata, sotto la pioggia, impegnato ad aprire un tombino. È domenica 10 settembre, giorno in cui il maltempo si è abbattuto sulla Capitale. In via Aurelia un commerciante è sceso in strada e ha tentato di fare il possibile per metterci una pezza. Dopotutto da queste parti, quando il getto d’acqua è più forte, bisogna incrociare le dita, come ha spiegato Silvia De Francesco, titolare di Crea & Vesti, negozio di sartoria e stampa digitale: “Esiste un problema allagamento in quel punto. È accaduto e riaccadrà di nuovo, se non si interviene e non si dà la possibilità del confronto a cittadini e negozianti che lo richiedono. Perché nessuno ha mai riposto alle richieste”.
Chiesto un incontro a Raggi e minisindaca
De Francesco ha ricordato che, dopo il nubifragio del 19 maggio, era stato chiesto un incontro sia alla sindaca, Virginia Raggi che alla presidente del Municipio XIII, Giuseppina Castagnetta: “Se la colpa di tutto è di Giulio Cesare e dei romani che duemila anni fa posarono le prime pietre, allora lasciamo stare. Intanto noi paghiamo i danni per la mancata considerazione, da parte delle istituzioni, di una criticità circoscritta e di loro competenza. Noi non abbiamo titolo ad intervenire sulle strade. Auspico ancora una volta – ha continuato – che la presidente Castagnetta e la sindaca Raggi vengano a verificare l'entità del problema”.
La lista dei disagi
Da via Aurelia la voce già si era alzata a seguito dell’allagamento registrato a maggio. De Francesco, in quell’occasione, segnalava: “Sono stati notevoli i danni: suppellettili buttate, impianti elettrici danneggiati, pavimenti in legno gonfiati. Nel pulire la nostra attività e le caditoie, i turisti scioccati guardavano con stupore come alcuni cittadini debbano svolgere compiti che spettano alle istituzioni”. Stavolta, secondo quanto riferito, il parquet ha subito una bella botta: “Probabilmente andrà cambiato. Poi ci sono stati danni pure agli intonaci. Piccoli o grandi che siano, sono sempre disagi. Anche in termini economici”.
La petizione on line
Insomma, qui la pazienza dei titolari delle attività sembra aver raggiunto il limite. Non a caso, sempre a maggio Silvia De Francesco ha lanciato una petizione on line: “Non se ne può più, per noi ogni volta che piove è un vero disastro e, soprattutto, un costo: attività chiuse per rimuovere l’acqua dai negozi, condomini allagati. Nel temporale tra venerdì 19 e sabato 20 maggio, causa le caditoie e i tombini ostruiti per la mancanza di pulizia delle strade ma soprattutto perché molte di esse sono ricoperte dall’asfalto e, quindi, la capienza per far defluire le acque è insufficiente, si forma un fiume d’acqua in piena agevolato dalla pendenza di via Aurelia che, salendo a svariati centimetri, entra nelle attività e nei condomini. Il passaggio delle autovetture, poi, favorisce le onde che alzano il livello dell’acqua già entrata negli immobili”.