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Monte Stallonara, rabbia nel piano di zona fantasma: "Marino, le fogne sono un diritto"

Di ieri pomeriggio la manifestazione dei residenti nel quartiere abbandonato. L'appello ai politici presenti: "Non fatevi la guerra, serve un fronte comune per i cittadini"

Riuniti per la prima volta nel loro quartiere deserto, i residenti di Monte Stallonara non hanno più intenzione di restare nell'ombra. Hanno manifestato ieri pomeriggio sul territorio del piano di zona, il B50, a pochi metri dalla sede della Regione Lazio, dove ancora mancano le opere di urbanizzazione primaria: rete idrica, elettrica, fogne. E dove decine di romani hanno comprato casa ma non possono abitarla. Pagano il mutuo e un affitto altrove. Una landa desolata, impantanata in cavilli burocratici e cantieri abbandonati, dimenticata da Dio, ma soprattutto dal Comune di Roma. 

"Roma, capitale dell'assurdo". "Marino le fogne sono un diritto", e ancora "Monte Stallonara, il quartiere fantasma". Striscione eloquenti e cittadini esausti, che hanno urlato una rabbia accumulata in anni di silenzi. Presenti alla protesta almeno duecento persone. E in mezzo anche politici, che dopo una sequela infinita di solleciti, denunce, segnalazioni e spole degli abitanti tra gli uffici tecnici del Campidoglio, hanno visto con i loro occhi le strade sterrate, le case finite ma chiuse e inabitabili, e lo sconforto di chi quegli appartamenti li ha pagati e non può viverli. 

C'era Fabrizio Santori, consigliere regionale di centro destra, che ha presentato "una mozione in Consiglio Regionale per convocare urgentemente un tavolo tecnico", Dario Nanni, presidente della Commissione Urbanistica, che da mesi segue il caso in primo persona, tra i pochi interlocutori diretti dei cittadini. E poi c'era Stefano Vignaroli, parlamentare M5S e Marcello De Vito, consigliere comunale, anche lui, a cinque stelle. Ma nessuno di loro ha parlato, perché chi li ha invitati è stato chiaro dall'inizio: "Non vogliamo passerelle politiche". 

Un solo intervento col megafono della presidente del comitato di quartiere, Monica Polidori, ha riassunto brevemente il dramma. E un solo appello agli amministratori presenti in piazza: "Fare un fronte unico per i cittadini, abbandonare logiche politiche di scontro, di scaricabarile e di guerra al più responsabile di un fallimento che è della politica tutta". Messaggio chiaro, recepito all'istante. L'unico che ha rotto un gelo imbarazzante, un'aria da tagliarsi col coltello, tra cittadini che in preda alla disperazione sono scoppiati in pianti disperato. 

Teste basse di consiglieri, capi di gruppo, parlamentari. Poco, pochissimo, da dire, di fronte a un dramma che parla da solo, che non ha bisogno di commenti fatui. Nessuno ha provato a mettere il cappello su promesse inattuabili. Ma l'impegno a risolvere il caos sembra esserci: "Ci hanno detto che convocheranno un tavolo tecnico per il piano di zona, non molleremo, e vogliamo essere presenti". E il sindaco Marino? "Lo abbiamo invitato alla manifestazione, ma non si è fatto vedere". 

Manifestazione a Monte Stallonara

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