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Marconi Marconi / Via Enrico Fermi

Il Tar condanna il Campidoglio: 4,6 milioni di euro per aver bloccato il cantiere dell'ex Uci Cinema Marconi

Il Campidoglio deve rispondere dello stop dei cantieri

A Marconi c'è un cantiere che sta per ripartire. E' quello del complesso dell' ex Uci Cinema. Dall'amministrazione capitolina è stato fermato due volte, una di troppo secondo il TAR del Lazio. La Zeis srl, società del gruppo Salini che lì sta per costruire centinaia di appartamenti, ha infatti presentato e vinto un ricorso. Ed il Tribunale Amministrativo ha condannato il Campidoglio al risarcimento di 4,6 milioni di euro. Perchè è stata giudicata illecita la decisione presa dall'amministrazione pentastellata di bloccare nuovamente il cantiere per fare verifiche che, secondo il Tribunale, erano già state effettuate.

Le due trasformazioni urbanistiche

il primo stop dei cantieri, risale all'amministrazione Marino. Era il 2015 e l'allora assessore Caudo decise di far controllare al dipartimento urbanistica la correttezza dell'iter che stava portando al'edificazione del nuovo piano di zona. Nell'area che un tempo ospitava il Consozio agrario, Zeis aveva dapprima realizzato un centro polifunzionale. Comprendeva il multisala di Uci Cinema, diversi esercizi commerciali, una struttura sanitaria e la Città del Gusto. Sfruttando le opportunità offerte dal piano casa della giunta Polverini, il gruppo Salini era riuscito ad ottenere nuove cubature. Al posto di un centro che forniva essenzialmente servizi al territorio, sarebbero pertanto arrivati  nuovi residenti.

Le presunte irregolarità

Il primo stop ai cantieri, avvenne perchè Caudo volle verificare le contestazioni mosse da comitati e cittadini. Protestavano perchè, secondo loro, erano stati commessi degli illeciti ai tempi della prima trasformazione urbanistica che lì portò il cinema e tutto il resto". Ma già in quell'occasione le verifiche fatte, mostrarono la regolarità del procedimento adottato.  "C'era stato già un procedimento giudiziario che aveva dato il via libera alla prima trasformazione, e quindi anche la seconda era assentibile. Pertanto – ricorda Maurizio Veloccia già presidente del Municipio XI – fu riattivato il permesso a costruire. Nonostante questo, i cinque stelle hanno sempre dichiarato di voler bloccare tutto. Ed una volta eletti, lo hanno fatto, anche a dispetto dei pareri negativi degli uffici capitolini".

Il paradosso ed il danno erariale

Il risultato, per ora stabilito dalla sentenza del TAR, costituisce una vera tegola per il Comune. "E' un paradosso: da quell'operazione, che non piace a nessuno, si doveva ottenere il massimo possibile. Noi - fa notare Veloccia - ci eravamo adoperati per farlo, mettendo a sedere attorno ad un tavolo Salini e la Asl RmD, in modo da continuare ad offrire un servizio importante per il territorio. Ma a quest'interlocuzione poi, dai pentastellati, non è stato più dato seguito" . Un brutto risveglio per un territorio che sognava di bloccare l'operazione urbanistica. "Dovevamo ottenere servizi e ci andiamo a rimettere dei soldi - conclude amareggiato Veloccia - direi che è un bel danno erariale" . 

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