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Marconi, il Municipio dice no al PUP di Piazza della Radio

Con qualche defezione, maggioranza ed opposizione hanno bocciato il progetto che prevede la realizzazione di un parcheggio interrato. A giorni i sondaggi archeologici

La gara per realizzare la corsia preferenziale di viale Marconi si avvicina alla conclusione. Centinaia di parcheggi, oggi tollerati nello square centrale, saranno inevitabilmente cancellati. Un problema per residenti e commercianti della zona, preoccupati dalla carenza di posteggi nel quartiere. Ma l'idea di ricavarli realizzando un PUP non sembra scaldare i cuori.

PUP bocciato

Cinque stelle, ex grillini e centrodestra hanno bocciato il progetto del parcheggio interrato a piazza della Radio. Lo hanno fatto nel corso della seduta consigliare svoltasi il 19 febbraio in Municipio XI. Un voto cui non hanno contribuito un paio di "portavoce" pentastellati ed i rappresentanti del Partito Democratico che, in larga parte, hanno scelto di non partecipare al voto.

La richiesta di partecipazione

La decisione di bocciare il PUP, fermo nei cassetti del Campidoglio dal 2013, era stata annunciata dalla capogruppo grillina con un post su facebook. "Stiamo portando in aula un atto per esprimere la contrarietà alla realizzazione del pup a piazzale della Radio così come è stato concepito nel 2007" aveva scritto la capogruppo Manuela Simoneschi (M5s) sul social network. La pentastellata, che poi ha rimosso il post, aveva aggiunto di ritenere che  "i cittadini di Marconi abbiano diritto ad una progettazione partecipata ed attiva per la realizzazione di un'opera così importante per il nostro quadrante". Una dichiarazione che è stata contestata dal consigliere Marco Palma (FdI) giacchè "il progetto  ha già ampiamente ottenuto i pareri, quindi non capisco a quale partecipazione facciano riferimento, forse hanno dei dubbi sul colore dei muri". 

Gli astenuti

In realtà i dubbi devono essere ben più consistenti e riguardano l'intero progetto approvato nel 2013.  Ed infatti la propria contrarietà, i cinque stelle, l'hanno tradotta in una mozione che l'aula ha votato con la maggioranza dei voti. Ma con alcune defezioni, tra cui quella del presidente della commissione mobilità Marco Zuccalà (M5s). Neppure i democratici hanno deciso di votare il documento.  "Abbiamo presentato degli emendamenti per modificare la mozione del M5s – ha spiegato il segretario municipale Gianluca Lanzi (PD) – ma  la  maggioranza li ha respinti quasi tutti, compreso quello con cui chiedevamo di avviare una progettazione partecipata". Da qui la decisione di non partecipare al voto. "Noi da sempre chiediamo che il progetto sia modificato - ha spiegato il democratico ad esempio realizzando un parcheggio a completa rotazione, per garantire il maggior numero di posti per i residenti". Il timore invece è che i parcheggi interrati possano esser venduti ai privati che, per la realizzazione della corsia preferenziale, avranno bisogno di cercare altri posti dove lasciare la propria auto.

Un PUP già autorizzato

I riflettori sui PUP, dopo anni di silenzio, si erano riaccesi grazie all'interessamento della commissione mobilità di Roma Capitale. Nell'agosto del 2018 il presidente Enrico Stefàno aveva convocato un'apposita seduta per verificare lo stato in cui versavano i vari progetti relativi ai parcheggi interrati, tra cui quello già previsto a piazza della Radio. In quell'occasione aveva dichiarato che "il parcheggio, ben integrato con la futura metro D che aprirà una fermata proprio nelle vicinanze, consta di 400 posti auto, di cui due terzi a rotazione e un terzo pertinenziale".

Grillini in Campidoglio ed in Municipio XI

Quel progetto, la cui parte interrata è già stata approvata dalla giunta Alemanno, è ora stato messo in discussione dal Municipio XI, maggioranza pentastellata inclusa.  "Siamo alle solite – osserva il consigliere democratico Gianluca Lanzi -  il M5S con una mano fa e con l'altra disfa: in Campidoglio porta avanti il progetto del PUP di piazza della Radio e in Municipio lo contesta furbescamente". Nonostante questo, a breve inizieranno i sondaggi archeologici. Un intervento che, a scanso di equivoci, "non comporta l'abbattimento delle alberature esistenti".  Parola dell'assessore municipale Stefano Lucidi.

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