Le vie della Magliana ieri erano più bangla del solito. Si è svolto infatti nella ragnatela che costeggia il Tevere la manifestazione di solidarietà dopo l'aggressione subita da un internet point bengalese di via Murlo.

"Contro il razzismo e contro la violenza uniamoci italiani e immigrati". Dietro questo striscione, con la scritta in lingua bengalese, oltre un centinaio di immigrati hanno manifestando per le strade di un quartiere che li osservava stupiti.

Prima che il corteo partisse, durante gli interventi al microfono alcuni immigrati hanno chiesto ai rappresentanti del Comune che erano presenti, fra i quali il delegato alla sicurezza del Comune Giorgio Ciardi, di non partecipare alla manifestazione.

Il delegato alla sicurezza ha poi deciso di non partecipare al corteo.

Durissima la presa di posizione di Bachcu,  presidente dell'associazione Dhuumcatu, durante il suo intervento al corteo organizzato a Roma, nel quartiere della Magliana dalla comunità bengalese contro il razzismo: "Rischiamo un'altra Rosarno se non si risolve questa situazione. Se continuano a metterci con le spalle al muro in due o tre anni la seconda generazione di stranieri potrebbe rivoltarsi".

"In due anni si sono verificati oltre 50 episodi di aggressione agli stranieri in questo quartiere", ha denunciato Suton Ramant, dell'associazione Ital-Bangla. "Dopo il raid al Pigneto il Comune e la Regione hanno fatto solo promesse durate il tempo di un caffé - ha aggiunto Gulam Kybria -. A Roma siamo 20.000 bengalesi e su di noi si sta facendo un gioco schifoso. Hanno giocato troppo con la nostra vita, adesso basta". Tra gli striscioni esposti anche quello con la scritta ironica: "Sicurezza contro gli stranieri?".