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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Baldini, Sabatini e Zeman: tutti in discussione nella 'Rometta'

"Non funziona niente". Fuoriclasse in campo, campione di sintesi fuori nell'analizzare il baratro in cui sta precipitando la Roma di Zeman. Con appena tre parole Totti ha fotografato il momento giallorosso

Doveva essere una grande Roma e invece è una 'Rometta'. Nel '76 la compagine giallorossa veniva definita così e calciatori, all'epoca, si era convinti di quello stato di mediocrità. Adesso ci sono altri calciatori, tanti pieni di qualità ma il rischio di sentirsi piccoli c'è. Le quattro sconfitte in appena dieci partite giocate, le rimonte subite, i 19 gol presi che fanno della Roma la squadra con la peggiore difesa di tutta la Serie A, il 'doppiaggio' in termini di punti confezionato dalla Juventus (28 contro 14), i casi interni legati alle situazioni di De Rossi, Pjanic e Destro, sono la spia di una incompatibilità tra squadra e allenatore. 

La tanto attesa Zemanlandia non solo non si è ancora mai vista, ma probabilmente non è nemmeno in cantiere. "La squadra non fa quello che vuole il mister - ha infatti ammesso Totti dopo il ko del Tardini - Non abbiamo metabolizzato quello che vuole. Di quello che ci chiede mettiamo in pratica il 50%". Insomma, dopo quattro mesi di lezioni da parte del boemo, la Roma non ha ancora la sua rotta, naviga a vista. La colpa? Un po' di tutti. Dalla diregenza per un mercato fatto a metà, dalle idee integraliste dall'allenatore ai giocatori troppo abulici e spaesati. 
 
Dopo l'azzardo Luis Enrique, la scelta di riportare Zeman nella Capitale si sta rivelando un abbaglio. L'entusiasmo con cui era stato accolto il boemo è via via scemato, tanto che adesso in molti ne chiedono l'allontanamento assieme proprio a Baldini e Sabatini, colpevoli agli occhi dei tifosi di valutazioni sul mercato che si stanno rivelando errate. I due dirigenti, sempre più preoccupati per la brutta piega che ha preso la stagione, alla ripresa degli allenamenti a Trigoria hanno assistito al lavoro sul campo della squadra e poi si sono ancora una volta confrontati con Zeman per analizzare la situazione e discutere di possibili accorgimenti necessari per uscire da una crisi di prestazioni e risultati che sta deludendo anche la proprietà americana. 
 
Lo spartiacque dell'avventura del boemo sulla panchina giallorossa sarà a questo punto il derby, in programma tra pochi giorni all'Olimpico subito dopo la gara interna col Palermo. Un successo nella stracittadina con la Lazio regalerebbe al tecnico un bonus di tempo per far assimilare meglio al gruppo le proprie idee, una sconfitta viceversa ne azzererebbe la credibilità mettendo a serio rischio la sua posizione. Un doppio risultato negativo potrebbe far pensare al peggio e il fantasma di Delio Rossi aleggia su Trigoria.  

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