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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Roma, Pjanic vuole essere l'erede di Totti ma "non è facile"

Il bosniaco: "Voglio vincere con la Roma". Keita: "Possiamo ripetere l'ottima stagione dell'anno scorso"

La forza della Roma di Rudi Garcia è nella sua compattezza, nella voglia di aiutarsi reciprocamente. Così Miralem Pjanic spiega il miglioramento della squadra giallorossa da quando a Trigoria è sbarcato l'allenatore francese: "Ci battiamo l'uno per l'altro, corriamo, diamo una mano a quello che magari è meno in forma. È tutta la squadra che fa la differenza, e questo è lo spirito che il tecnico ha portato con sè".

Un miglioramento reso ancor più evidente dal modo in cui la squadra giallorossa è riuscita finora a far fronte ai numerosi infortuni. L'ultimo in ordine di tempo è stato quello del maliano Keita, arrivato nella Capitale quest'anno e colpito subito positivamente dal modo di lavorare di Garcia. "Il nostro allenatore ci fa giocare in modo offensivo, e questo è un modo attraente di giocare a calcio - sottolinea al sito della Fifa -. La Roma lo scorso anno ha disputato un'ottima stagione e penso che possiamo fare almeno altrettanto quest'anno. Abbiamo tifosi fantastici, una squadra molto buona, e i giocatori si conoscono bene". 

Soprattutto respirano un clima totalmente diverso rispetto a quando c'era Zeman. "Secondo me è un bravo allenatore, forse però voleva un certo tipo di giocatori che non aveva qui - spiega Pjanic intervistato dalla rivista online 'L'Ultimo Uomo' -. Lui chiede di verticalizzare, sempre. A me piace giocare la palla come la sento io. Come mi chiede Garcia adesso: fai quello che senti perchè tu sei quello che decide, tu devi fare il tuo gioco". E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: "È completamente diverso. La differenza oggi è che mi sento molto più libero. Abbiamo le idee molto più chiare. Siamo molto più forti tatticamente, equilibrati. Il mio ruolo? Dove gioco adesso, la mezzala in un 4-3-3. Gioco con calciatori straordinari che capiscono davvero molto di calcio". 

Come ad esempio Totti: "È la quarta stagione che giochiamo insieme. ci troviamo bene in campo, capiamo i movimenti l'uno dell'altro. Io suo erede? Tutti sognano di essere l'erede di Totti ma non è facile. Totti è Totti, è qualcosa di più del solo calcio. Ha fatto la storia, è una leggenda". Che, esattamente come Pjanic, sogna di vincere il prima possibile con i colori giallorossi. "Io ho avuto l'opportunità di andar via, però mi sento così bene che, mi chiedo, perchè devo andar via se amo questa squadra, se amo questa città e voglio vincere qui? Adesso siamo lì dove dobbiamo essere e vogliamo portare gioia ai nostri tifosi". 

A cominciare da sabato, nell'anticipo dell'Olimpico col Chievo. Garcia non potrà contare su Iturbe e De Rossi, mentre Destro non mancherà nonostante un leggero affaticamento muscolare che oggi lo ha costretto a svolgere solo fisioterapia a scopo precauzionale. Indisponibili anche Castan, Strootman, Keita e Borriello, con lo squalificato Manolas che sarà sostituito dal rientrante Astori, un altro sbarcato a Roma per togliersi in fretta qualche soddisfazione. 

"Voglio vincere, è il mio obiettivo. Dove possiamo arrivare? Il traguardo finale lo so ma non lo voglio dire - le parole del difensore a RomaTV -, so solo che la squadra ha dimostrato di potersela giocare con tutti, possiamo dire la nostra anche in Champions League. Credo che le basi di questa Roma siano molto solide".

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