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Basket: un'altra Roma che vince, un'altra Juve che perde

La Virtus risorge nel giorno più importante. Piegata la Pepsi Juve Caserta, seconda forza del campionato. Tornano grandi Jaaber e Hutson e tutta l'orchestra in generale sciorina una pallacanestro finalmente all'altezza

Foto di Alessio Brandolini
La truppa di Boniciolli risorge dalla macerie tecniche della sfida contro Bologna. I romani infatti giocano una delle migliori gare stagionali e travolgono Caserta (seconda delle classe) sul parquet di casa. La Lottomatica sciorina un basket dinamico ed efficace che manda rapidamente in cortocircuito i malcapitati giocatori della Pepsi. Gli ospiti restano a galla solo nella prima frazione per poi colare miseramente a picco.

Roma vince nettamente e lo fa in modo decisamente autoritario senza permettere una reazione alla squadra avversaria. Difficile comprendere dove finiscano i demeriti della Juve ed i meriti dei capitolini, ma con una vittoria del genere Roma potrebbe ricostruire il suo campionato in vista dei playoff.

I romani finalmente fanno vedere sul campo un saggio del proprio potenziale, impossibile ad un certo punto costruire un tiro decente per Caserta, praticamente un impresa titanica azzeccare un movimento offensivo con le linee di passaggio sporcate sistematicamente da Minard e soci.

Si intravedono piccole novità nella gestione della palla con Jaaber sempre meno coinvolto in cabina di regia, qualche sensibile cambiamento lo si nota anche nel reparto lunghi dove Gigli più motivato che mai staziona finalmente sotto canestro invece che vagabondare lontano dal pitturato in cerca di triple come succedeva di solito.

La sconfitta di Bologna fin qui sembra penalizzare eccessivamente solo Crosariol, il centrone infatti esce dallo starting five ed a giudicare dalle nuove rotazioni anche parecchi minuti di gioco.

La storia della partita non è mai in discussione, ad un primo tempo discretamente equilibrato dove la Pepsi è spesso e volentieri avanti nel punteggio grazie al tiro da fuori seguono tre frazioni di gioco completamente dominate dai padroni di casa.

Roma costruisce un vantaggio che arriva a 19 punti, Caserta ha un moto di orgoglio  quando torna a -7 sul finire del terzo quarto, ma a ricacciare indietro l'avversario interviene un gioco da 3 punti di Jaaber e la verve di Minard, in breve Roma torna comodamente avanti con una cospicua dote in doppia cifra come vantaggio.

Con Di Bella completamente annichilito dal pressing romano, le cose migliori arrivano da Koszarek e Michelori; il primo è l'unico esterno ospite capace di produrre qualcosa di decente mentre il secondo pur debilitato da qualche acciacco è il solo ad opporsi allo strapotere fisico degli avversari in vernice.

Non pervenuti Jones, Marquis, male Ere (21 punti si ma contributo “reale” mediocre). Anche per Bowers andrebbe segnalato uno scarso contributo ma l'infortunio che si procura nel secondo tempo (distorsione al ginocchio) lo costringe ad uscire nel momento migliore della sua partita.

La Lottomatica ha messo in mostra anche un discreto De La Fuente (utilizzato per l'infortunio di Datome) ed in generale impressionato per linguaggio del corpo ed aggressività a rimbalzo e sul perimetro, numerose le giocate sopra il ferro ed i rimbalzi di attacco, anche se la gestione dei tiri da fuori andrebbe registrata ancora meglio.

Finalmente redivivo anche Hutson dopo una serie di prestazioni vietate agli amanti del gioco; l'efficacia offensiva del lungo romano ha praticamente inceppato il piano difensivo di Sacripanti.
La Lottomatica di oggi ha dimostrato di avere uno degli organici più forti del campionato, peccato che la squadra stazioni in una mortificante posizione di classifica (undicesima piazza) ed abbia gettato al vento la possibilità di disputare le Final Eight, un vero delitto sportivo.

Gli interrogativi che accompagnano la squadra non sono certo dissolti (la società interverrà sul mercato?, Bologna è stato l'ultimo capitolo a “luci rosse” della stagione? Toti ha intenzione di lasciare a fine anno?) ma è con prestazioni del genere che si può aspirare a riconquistare il pubblico perduto e la credibilità sportiva.
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