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Crisi delle romane: squadre in ritiro, la stagione è a un bivio

Contestazione è la parola più usata in queste ore tra i tifosi delle due squadre romane. Roma e Lazio sono in piena crisi e un ulteriore passo falso domenica potrebbe segnare definitivamente il futuro prossimo delle due squadre

La crisi delle romane non conosce sosta. La due squadre della capitale stanno andando a picco e i tifosi, stanchi delle promesse fatte a inizio stagione, contestano fuori i campi d'allenamento. In questo momento l'unica differenza tra le due squadre è un punto, a favore dei giallorossi: Roma (11) e Lazio (10). Per la squadra di Ranieri quella contro l'Udinese è stata la quinta sconfitta del campionato, la terza consecutiva che le ha regalato il triste primato della seconda peggior difesa (18 le reti incassate); la squadra di Ballardini è invece incappata nel secondo k.o. di fila, ma l'ultima vittoria risale ad agosto, secondo turno di campionato (2-1 sul Chievo a Verona). Troppo poco per squadre che ad inizio campionato avevano ambizioni europee. Cerchiamo di inquadrare la situazione attuale.

La situazione societaria della Roma è una delle più ingarbugliate e discusse degli ultimi tempi della storia del calcio. I guai finanziari si sommano ad una criticata gestione dirigenziale e ad una pessima comunicazione con stampa e tifosi. Oggi, Rosella Sensi in Lega a Milano, ha parlato del delicato momento della Roma: “Dobbiamo cercare di superare questo momento. Come si fa? Allenatore e giocatori devono trovare la concentrazione giusta”. Finale sul ritiro: “Servirà? Speriamo...”.

I problemi sul campo di gioco sono ancora peggiori. La Roma paga il logorio di molti suoi giocatori, spremuti, da troppi anni di corsa durante la gestione Spalletti. Il tecnico toscano, dimessosi dopo due giornate e sempre più vicino allo Zenit di San Pietroburgo, ha lasciato un'eredità pesante che in questo momento Claudio Ranieri non sembra aver raccolto. E pure il tecnico ex Juve non era partito male, ma dopo l'exploit contro Fiorentina e Napoli, è andato a fondo. L'infortunio di Totti non può essere l'unica scusante. Da quando non c'è più il Capitano i giallorossi hanno sempre perso e l'unico pareggio è arrivato in extremis contro il Fulham.

Ranieri questa mattina ha deciso di sospendere l'allenamento a causa degli insulti reiterati da parte di un tifoso al cospetto della squadra. Il mister giallorosso, evidentemente contrariato dalla situazione, ha richiamato con un fischio l'attenzione dei propri calciatori e con un gesto della mano ha invitato tutti a dirigersi negli spogliatoi. Durante l'allenamento, sono comparsi anche due striscioni ('Vergogna' e 'Sensi Vattene'). Presente una volante della Polizia per controllare la zona. Menez, Burdisso, Cerci, Pizarro e Tonetto hanno lavorato col gruppo, mentre Riise e Motta si allenano in modo differenziato. Buone notizie per Francesco Totti, che si è recato a Trigoria di mattina e ha effettuato una serie di esercizi sui gradoni assistito da Vito Scala e Silio Musa. Il lavoro è durato per circa quindici minuti, poi il capitano è rientrato in palestra. Domenica,  non ci sarà.

Questa la formazione anti Bologna: Doni; Burdisso Mexes Juan Riise; Brighi Pizarro; Guberti Perrotta Vucinic; Menéz

Clima simile in casa Lazio. Claudio Lotito non se la passa di certo meglio. Il presidente biancoceleste non è mai stato amato dalla Curva Nord, nonostante l'aver salvato la Lazio da un sicuro fallimento. Lotito, in questi giorni, sta parlando poco e spesso delega il D.S. Igli Tare a farsi portavoce del pensiero di casa Lazio. “La gente - dichiare Tare - deve giudicare il lavoro, se devono contestare è il loro pensiero. Io posso solo dire che il mio impegno è stato importante prima e lo sarà ancora. Penso che i tifosi debbano stare vicini alla squadra, capire la situazione ed essere un valore aggiunto”.
Il tecnico Davide Ballardini non ha ancora dato un'impronta alla sua squadra. Gli aquilotti hanno segnato appena 7 gol, secondo peggior attacco del torneo.

Un panorama piuttosto deprimente, che ha già dato il là alla contestazione anche in casa Lazio (lunedì lo scoppio di due petardi aveva indotto Ballardini a sospendere momentaneamente l'allenamento a Formello) e poi si sono aggiunti i fischi dell'Olimpico contro il Cagliari. Il rimedio? Andare in ritiro per preparare le prossime gare. “Andiamo in ritiro per lavorare in tranquillità, abbiamo deciso di partire in anticipo di un giorno e mezzo vista la situazione. Se siamo preoccupati? Senz'altro – ha sottolineato il D.S. Tare -  quando ti trovi in una situazione del genere è normale esserlo”. Il momento è preoccupante. Bisogna assolutamente ritrovare la concentrazione giusta, e per questo la società ha imposto ai giocatori di tenere i cellulari spenti.

Potranno essere accesi solo la sera. Nulla deve turbare la quiete sulle colline senesi. I biancocelesti sono ad un bivio decisivo. Ballardini rischia e se da una parte i nostalgici fanno i nomi di Rossi o Zeman, dall'altra l'opzione più probabile sembra quella di Mario Beretta. A Siena, peraltro, Ballardini non potrà disporre dell’elemento più in forma, Matuzalem, che è stato squalificato dal giudice sportivo. Non sono partiti per il ritiro i quattro infortunati Dabo, Del Nero, Meghni e Scaloni e l’intero gruppo dei dissidenti, a cominciare da Ledesma e Pandev.

Questa la formazione anti Siena: Muslera; Lichsteiner Siviglia Cribari Kolarov; Brocchi Baronio Mauri Foggia; Zarate Rocchi

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