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Coronavirus, Serie A lontana dalla ripresa. La Lazio tuona ancora: "Dpcm illogico. Ci sentiamo discriminati"

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, spinge per la ripresa del campionato: "A prescindere dalla posizione in classifica, evitiamo danni"

La Lazio non ci sta, vuole tornare in campo per poter conquistare lo Scudetto. Claudio Lotito, che ha anche proposto di giocarsi il Tricolore in una partita unica, tuona ancora e questa volta lo ha fatto ai microfoni del Tg2.

"Noi dobbiamo partire dal presupposto che il virus non scomparirà in poco tempo. E' questa una cosa che sappiamo con certezza e quindi dobbiamo imparare a conviverci. Quello che conta di più è far capire qual è l'importanza del calcio a livello sociale. Se non dovessimo ripartire, ci sarebbero dei danni gravi, irreparabili, per centinaia di milioni di euro".

E poi ancora: "Il DPCM è illogico. Chi fa uno sport individuale può allenarsi da solo nei centri sportivi e chi fa uno sport di squadra no. Ci ritroveremo con Immobile e Dzeko a Villa Borghese e Insigne sul lungomare, è una cosa assurda. Noi siamo sempre stati pronti. Avendo una cultura di carattere medico di studi fatti, ho sempre prestato attenzione alla tutela della saluta. Bisogna ripartire rispettando quei protocolli che servono a limitare le possibilità di contagio. Ho molte persone che lavorano in ospedali, anche in reparti Covid, nessuno si è contagiato perché ha lavorato in sicurezza. Abbiamo previsto tamponi, l’esame sierologica, la spirometria, l’elettrocardiogramma da sforzo perché questo virus può avere effetti a livello di miocardico e polmonare. Ci sono tutte le condizioni di ripartire".

Un pensiero condiviso anche dal ds Igli Tare che è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio: "Siamo rimasti sorpresi dalle dichiarazioni di ieri del Premier Conte e dal Ministro Spadafora. Finora abbiamo rispettato ogni decisione presa dal Governo italiano, il 4 maggio avrebbe dovuto essere un punto di partenza per gli allenamenti del calcio. Viste le decisioni prese per gli altri sport, ci sentiamo discriminati. Non capisco perché ci si possa allenare in un parco pubblico e non nei centri sportivi delle squadre, così non si tutela la salute dei calciatori e delle persone".

La ripresa della Serie A, però, appare sempre più difficile ed il Governo è sempre più scettico sulla ripresa del campionato. Lo dice chiaro il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, intervenuto a Omnibus su La7: "Sono in corso tra oggi e domani contatti tra il comitato tecnico scientifico e la Figc, che aveva presentato un protocollo per gli allenamenti ritenuto dal comitato non sufficiente. Ma ripresa degli allenamenti non significa ripresa campionato. Se non vogliamo avere incertezze basterà seguire la linea di Francia e Olanda che hanno fermato tutto. Io sinceramente vedo il sentiero per la ripresa sempre più stretto. Il discorso allenamenti è diverso, ma fossi nei presidenti penserei alla nuova stagione. La scelta della Francia può spingere anche l'Italia e altri paesi europei a seguire quella linea e leggendo certe dichiarazioni potrebbe esserci una maggioranza dei presidenti pronta a chiedere la sospensione per preparare al meglio il prossimo campionato".

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