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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Lazio in paradiso: la 61esima Coppa Italia è biancoceleste

La Sampdoria cede solo ai rigori, dopo che nei tempi regolamentari aveva rimontato con Pazzini il gran gol iniziale di Zarate. Decide il penalty di Dabo che fa esplodere l'Olimpico e la parte biancoceleste della Capitale

La Lazio conquista la quinta coppa Italia della sua storia battendo per 7 a 6 dopo i calci di rigore la Sampdoria. Sofferto e anche per questo più bello il trionfo, il primo dell'era Lotito ed il primo per l'allenatore Delio Rossi. Una vittoria giunta dopo 120 minuti di una gara dove a farla da padrone è stata la tensione e la paura di perdere. Ad illuminarla i numeri di Maurito Zarate e Antonio Cassano, gli unici capaci di accendere un match dove a farla da padrone sono stati i cosiddetti gregari,

E non è un caso che a chiudere i conti sia stato proprio uno dei faticatori di centrocampo Ousmane Dabo che, dopo l'errore del sampdoriano Campagnaro, ha avuto la freddezza di trasformare il penalty decisivo, trasformando il terrore di una sconfitta nella gioia del trionfo, bagnato dalle lacrime di Rossi, di molti calciatori e di oltre 50.000 tifosi biancocelesti.

Delio Rossi lancia subito i convalescenti Pandev e Foggia e sostituisce lo squalificato Matuzalem con Dabo. L'avvio di gara sembra incanalare il match verso la squadra di Rossi. Al 4' infatti Zarate parte dalla sinistra, sguscia verso il centro e lascia partire un tiro che si insacca sul palo opposto. I blucerchiati accusano il colpo  e tramortiti dal pressing  asfissiante di Brocchi e Dabo, non riescono ad imbastire un'azione degna di nota.

La Lazio però non affonda e quando ne avrebbe l'occasione spreca malamente. E' il 27' quando Castellazzi sembra il miglior Buffon, esibendosi in due interventi prima su Kolarov poi su Pandev.
Come da regolamento non scritto del calcio, al gol sbagliato fa seguito la rete subita. Al 31' Cassano lavora un pallone sulla sinistra, incrocia un traversone verso destra dove Stankevicius stacca per fare da ponte a Pazzini. L'ex viola è un fulmine nell'anticipare Rozenhal e nel far secco Muslera di testa per l' 1 a 1.

Nella ripresa la Lazio ci mette più ritmo, ma non crea grosse occasioni. Al 60' Foggia non riesce a concludere al volo, sprecando un buon pallone. La gara è nervosa, le squadre hanno paura di perdere e la noia la fa da padrone. Neanche i cambi di Rossi e Mazzarri cambiano la situazione, in un match che forse troppo presto si indirizza verso i supplementari.

Nell'extra time però a farla da padrone è la stanchezza. Poche le occasioni. La migliore capita a Cassano al primo del secondo supplementare. Il barese se ne va sulla destra, mette al centro, ma De Silvestri anticipa in modo decisivo Pazzini. Si va ai rigori.

Anche qui la Lazio parte forte, con Muslera che blocca il tiro di Cassano. Ledesma e Palombo trasformano. Rocchi invece angola troppo e colpisce il palo. Di nuovo parità, che persiste fino al settimo rigore, quando dal dischetto per la Sampdoria ci va Campagnaro. Tiro centrale e Muslera para. Tocca a Dabo che non sbaglia, facendo esplodere l'Olimpico e una parte della Capitale.

Tabellino

Lazio-Sampadoria 7-6 dopo calci di rigore (1-1 dts)

Lazio (4-4-2): Muslera; Lichtsteiner, Siviglia, Rozenhal, Kolarov; Brocchi (12' pts De Silvestri), Dabo, Ledesma, Foggia (35' st Del Nero); Zarate, Pandev (28' st Rocchi). A disp. Carrizo, De Silvestri, Radu, Meghni, Mauri. All. Rossi

Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Campagnaro, Lucchini, Accardi; Stankevicius, Sammarco (45' st Dessena), Palombo, Franceschini (42' st Delvecchio), Pieri; Pazzini, Cassano. A disp. Mirante, Gastaldello, Dessena, Padalino, Raggi, Delvecchio, Marilungo. All. Mazzarri.

Arbitro: Rosetti
Marcatori: 4' pt Zarate (L), 31' pt Pazzini (S)

Rigori:
Sampdoria: Cassano parato, Palombo gol, Pazzini gol, Gastaldello gol, Accardi gol, Delvecchio gol, Campagnaro parato
Lazio: Ledesma gol, Rocchi palo, Rozenhal gol, Kolarov gol, Zarate gol, Lichtsteiner gol, Dabo gol

Ammoniti: Foggia (L), Lucchini (S), Siviglia (L), Accardi (S), Delvecchio (S), Palombo (S), Gastaldello (S), Campagnaro (S)
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