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Calcioscommesse, anche la Lazio nel mirino dei pm

Prime ammissioni degli arrestati: "Ci aspettiamo che salti fuori qualche nome grosso". E spunta l'ombra della camorra. La Lazio rende noto un comunicato in cui dichiara la propria estraneità alle vicende di calcioscommesse

Continuano le indagini che riguardano il calcioscommesse e nel mirino dei pm è finita ufficialmente Lecce-Lazio del maggio scorso. Di chiaro c'è ancora poco però l'impressione che la squadra di Lotito abbia partecipato alla presunta combine sta prendendo sempre più forma. Gli inquirenti, scrive 'La  Repubblica', hanno finito con il chiedere direttamente notizie a uno degli indagati. Si tratta di Alessandro Zamperini, un ex calciatore cresciuto nelle giovanili della Lazio, poi arruolato tra le fila della banda del singaporiano Den, il boss del calcioscommesse. 

La Lazio si dichiara  "totalmente estranea a qualunque indagine, così come sono estranei i suoi dirigenti ed i suoi calciatori". Il club biancoceleste prende le distanze dallo scandalo del calcioscommesse e sottolinea la sua estraneità alla luce di alcune notizie che ipotizzavano un coinvolgimento della Lazio. "La Lazio, società quotata in borsa - si legge -, riserva le opportune azioni a tutela della immagine propria e della dignità dei propri calciatori e tifosi". Nel comunicato diffuso al termine della partita giocata contro il Chievo, la S.S.Lazio s.p.a, ricorda di essere una società quotata in borsa ed "invita gli organi di informazione ad accertare la fondatezza delle notizie che vanno a pubblicare, con ciò adempiendo ad un dovere deontologico, prima ancora che giuridico". La nota conclude affermando che "la società riserva le opportune azioni a tutela della immagine propria e della dignità dei propri calciatori e tifosi".

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