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Giulio Andreotti: una vita a tifare Roma. Fece restare Falcao

L'ex senatore a vita si è spento alle 12.25 nella sua abitazione romana. Fece saltare la trattativa che avrebbe portato Falcao dalla Roma all'Inter

E' morto a Roma, a 94 anni Giulio Andreotti, grande tifoso romanista. Presidente del Consiglio innumerevoli volte, ministro, uomo simbolo della Democrazia Cristiana e grande tifoso della AS Roma. Un appassionato, anzi molto di più. Nel 1983 Paulo Roberto Falcao stava per passare dalla Roma all'Inter. 

L'accordo tra i nerazzurri e il brasiliano era fatto, ma prima che il presidente nerazzutto Ivanoe Fraizzoli potesse avviare le trattative con la Roma gli arrivò una telefonata.

Il presidente interista raccontò di essere stato costretto a desistere da una persona "molto in alto", senza però confermare l’indiscrezione secondo la quale sarebbe stato proprio Andreotti ad intervenire in aiuto dell’amico Dino Viola, presidente della Roma e suo compagno di partito: "Ho ricevuto una telefonata da molto, molto, molto in alto; Falcão non possiamo più prenderlo. E non chiedetemi perché. Tanto avete capito".

Falcao rimase a Roma, fino all'85, quando Viola divenuto senatore DC alle elezioni dell'83, ottenne la rescissione del contratto per il brasiliano, infortunato al ginocchio. I colori giallorossi lo accompagnarono per anni. Allo stadio Olimpico, in tribuna d'onore, era una presenza fissa. Fu anche allo stadio per festeggiare lo Scudetto della famiglia Sensi. 

"Lo ricordo con affetto, era vicino alla mia Roma, ha fatto tanto per il nostro paese sul piano politico. Deve essere ricordato da tutti con affetto". Ha detto l'allenatore del Psg Carlo Ancelotti in un'intervista a Sky tv, commentando la scomparsa del senatore Giulio Andreotti. Ancelotti ha fatto parte della Roma campione d'Italia nel 1983.

"L'As Roma si unisce al cordoglio per la scomparsa del senatore a vita Giulio Andreotti e partecipa al dolore della sua famiglia". Con questo messaggio sul twitter ufficiale il club giallorosso si unisce al dolore per la scomparsa di Andreotti, grande tifoso della Roma. 

Giulio Andreotti "è sempre stato vicinissimo al mondo dello sport, sempre con un grande rispetto per i suoi valori e la sua autonomia": così il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete ha voluto ricordare il senatore a vita scomparso oggi. "Andreotti ha sempre seguito lo sport con gran passione - ha ricordato Abete, a Milano per la riunione della Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre -, era appassionato del mondo del calcio".

Padre putativo del CONI insieme a un altro celebre Giulio, Onesti, presidente del comitato organizzatore dei Giochi di Roma 1960. Andreotti ha avuto un ruolo fondamentale nell'organizzazione dei Giochi olimpici di Roma. A convincere i membri Cio nella votazione finale del 15 giugno '55 era stata proprio la certezza che l'impegno organizzativo sarebbe stato sostenuto dal governo italiano, garantito dalla designazione di Andreotti all'epoca ministro della Difesa.

Proprio l'incontro organizzato dal Coni il 14 luglio 2010, per ricordare i 50 anni dall'Olimpiade '60, aveva segnato l'ultima uscita pubblica di Andreotti, che, accolto da una standing ovation, nel salone d'onore del Coni, aveva caldeggiato la candidatura di Roma 2020. 

Un minuto di raccoglimento sarà osservato in tutti gli eventi sportivi di questa settimana per commemorare la figura di Giulio Andreotti, che fu anche presidente del comitato organizzatore dei Giochi di Roma '60. Lo ha disposto il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Al Foro Italico le bandiere sono già state portate a mezz'asta.

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